Kabul - Il generale David Petraeus ha assunto oggi formalmente il comando delle truppe Usa e della Nato in Afghanistan: siamo impegnati "per la vittoria", ha detto l’alto ufficiale Usa, nonostante il crescente scetticismo per gli scarsi risultati ottenuti dopo nove anni di guerra. Di fronte a molte centinaia di militari afghani e stranieri Petraeus ha ricevuto due bandiere, una degli Usa e l’altra della Nato.
Aprendo la cerimonia, il generale Egon Ramms, capo del Comando delle forze congiunte di Brunssum, in Olanda, ha voluto ringraziare McChrystal che, ha detto, ha portato la Coalizione "avanti in una fase molto difficile". A sua volta Petraeus, in riferimento ai diversi valori interpretati dall’Occidente e dai talebani, ha ricordato: "Siamo impegnati in uno scontro di volontà, siamo arrivati ad un momento molto critico". Il nuovo comandante dell’Isaf ha a sua volta ricordato "l’enorme contributo dato" dal suo predecessore McChrystal. I progressi fatti finora, ha concluso, riflettono la sua "visione, energia e capacità di comando". Cominciata nel 2001, la missione internazionale è sostenuta da 130.000 uomini di oltre 40 paesi, che diventeranno 150.000 in agosto con l’arrivo dell’ultimo contingente promesso dal presidente Barack Obama.
Sabato il presidente afghano Karzai e Petraeus hanno discusso delle strategie necessarie per contrastare il terrorismo in Afghanistan e nel mondo. Per quanto riguarda la spinosa questione della corruzione, il capo dello Stato si è rammaricato per le dichiarazioni definite "prive di fondamento" del deputato americano Nita Lowey, secondo cui funzionari del governo afghano hanno utilizzato male, o si sono addirittura intascati, i fondi messi a disposizione dai paesi donatori. Karzai ha anche chiesto a Petraeus di rivedere i contratti internazionale per le compagnie di sicurezza private per impedire che risorse finanziarie importanti escano dal paese. Dal canto suo, il successore di Stanley McChrystal, silurato da Obama per le critiche dopo un'intervista critica nei confronti della Casa Bianca in un'intervista al mensile Rolling Stone, ha assicurato a Karzai che ha intenzione di cominciare il suo lavoro in Afghanistan enfatizzando i temi di "unità, responsabilità e trasparenza".
Intanto continuano gli attacchi dei talebani. L'Isaf ha confermato che hanno attaccato sabato sera una base della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza nella provincia orientale afghana di Kunar, ferendo nove militari stranieri. Il portavoce dell'Isaf nella provincia di Nangahar, Sabawoon Hotak, ha detto che effettivamente "ieri sera gli insorti hanno lanciato alcuni razzi contro la nostra base di Asadabad (capoluogo di Kunar)", e che "nove militari sono rimasti feriti ma nessuno è morto". Poco prima l'agenzia di stampa afghana Pajhwok aveva battuto la notizia citando la stessa Isaf ma parlando di "nove militari stranieri morti o feriti". Nella loro pagina web i talebani hanno indicato che sulla base dell'Isaf in Kunar "sono stati sparati cinque razzi".
La provincia orientale di Kunar è teatro da una settimana di una offensiva mista di centinaia di militari afghani ed internazionali che, secondo comunicati ufficiali dell'Isaf, ha causato decine di vittime fra i talebani e la perdita di tre soldati stranieri.
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