Andrea Nativi
da Milano
Non è riuscito il nuovo assalto di AgustaWestland al Pentagono. La società di Finmeccanica è stata sconfitta da Boeing nella gara indetta per selezionare un nuovo elicottero, designato Csar-X, destinato ad essere acquistato in 141 esemplari dall'Aeronautica statunitense. Una commessa del valore di 13 miliardi di dollari (più 20 miliardi di dollari per il supporto logistico). È stato quindi rispettato il pronostico della vigilia, che dava Boeing come favorita con il suo elicottero HH-47, e AgustaWestland, che propone l'US101 assieme ai partner Lockheed Martin e Bell Textron, al secondo posto. Il terzo contendente, Sikorsky, con l'HH-92 Superhawk, aveva invece poche probabilità di successo.
La scelta del nuovo elicottero in realtà è già stata fatta alla fine di ottobre, ma si è deciso di ritardare la comunicazione a elezioni avvenute. E dato che oggi è giorno festivo, il Veteran Day, è stato anticipato a giovedì sera l'atteso messaggio.
Boeing ha vinto perché anche se il suo elicottero birotore è molto grande, pesante, costoso ed è frutto di un progetto che risale alla fine degli anni '50, poi aggiornato più volte, ha vantaggi significativi. Intanto è un prodotto integralmente made in Usa. In secondo luogo due varianti di questo elicottero sono in costruzione in grande serie per lo US Army, che ne riceverà oltre 450 esemplari, e il Comando Forze Speciali, che ne ha richiesti almeno 60. La decisione dell'Aeronautica di acquistare la stessa macchina permette di ottenere economie di scala, vantaggi logistici ed addestrativi.
L'US101 di Agusta vanta un disegno molto più moderno e le caratteristiche tecniche e le prestazioni rispondevano pienamente ai desideri dell'Aeronautica, che infatti preferiva la macchina italiana. Il team industriale costruito da AgustaWestland era credibile sul piano tecnico e poteva poi avere un forte sostegno in Congresso. Ma tutto questo non è bastato davanti alla logica della standardizzazione voluta dal Pentagono. In AgustaWestland la delusione è forte anche se c'era consapevolezza che la partita fosse molto difficile. Tuttavia prudentemente il piano industriale della società non comprende il programma Csar-X e prevede comunque una robusta espansione. La sconfitta indubbiamente pesa, ma queste sono le regole del gioco negli Usa: ogni gara rappresenta una sfida a sé stante.
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