Potrebbe essere nata una nuova malattia, che colpisce cani e gatti, ancora ignota ai veterinari i quali brancolano nel buio di fronte ad animali improvvisamente terrorizzati, con le pupille dilatate e la coda bassa, senza alcuna ragione evidente. E sempre mentre guardate la tv. Una volta spenta, tutto passa. Qualche ricercatore «eretico» parla di «TV spot disease», malattia da pubblicità.
Quel che sappiamo di certo è che, in Germania e in Austria, la Nestlè ha lanciato uno spot pubblicitario dove, all'usuale voce dello speaker, si assomma una varietà di suoni non udibili dall'orecchio umano, ma perfettamente recepibili da quello canino e felino. Due chiarimenti a beneficio dei lettori. La Nestlè che, nel nostro immaginario collettivo, evoca profumi di latte, orzo e cioccolato, è una delle maggiori ditte mondiali produttrici di mangimi per animali d'affezione e la sua divisione di Petcare raggranella circa il 12 % di tutto il settore che è in piena espansione. Un vero e proprio colosso dunque, nel campo dell'alimentazione animale. Il secondo chiarimento riguarda ludito degli animali e delluomo. La specie umana è in grado di percepire suoni di frequenza compresa tra i 20 e i 20.000 hertz, mentre i cani possono udire frequenze comprese tra i 40 e i 46.000, che comprendono dunque ultrasuoni che, per noi, cadono nellassoluto silenzio.
Sfruttando queste caratteristiche anatomiche e fisiologiche, la divisione tedesca della Purina Nestlè, ha confezionato uno spot pubblicitario di 23 secondi, in cui, oltre al classico messaggio dello speaker, in sottofondo «viaggia» una colonna sonora composta da tre sonorità diverse che si fondono tra loro. Due possono essere udite dall'uomo, mentre la terza, che supera gli hertz percepibili dallorecchio umano, viene captata da quello del cane e ovviamente del gatto che pare possa arrivare a udire la fantascientifica quota di 100.000 hertz, relegando praticamente anche il cane tra gli esseri quasi «sordi». Mentre lo spot va in onda, immaginate che proprietario e cane siano davanti al televisore. Quando la telecamera muove dalla ciotola col cibo al sacco dove è ben impresso il nome dellalimento, parte la base sonora non udibile dalluomo ma percepibile dal cane che si alza e agita la coda contento. Ovvio che lintento è di far associare al proprietario la felicità del cane nel «vedere» quel mangime e indurlo a recarsi ad acquistarlo. Non sappiamo ancora se questa pubblicità «supersubliminale» funzioni. Ce lo diranno le vendite del Beneful, il prodotto dello spot mandato in onda in Austria e Germania dalla Nestlè. Quel che minquieta è pensare che i serpenti hanno un organo che «sente» rumori e calore, che gli insetti hanno membrane vibratili in grado di percepire vibrazioni e suoni inimmaginabili, che i pipistrelli possono udire il passo di un insetto.
Provate a spegnere la TV.
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