Wanted. È caccia aperta al truffatore «col naso da clown». Estorce soldi presentandosi come volontario dell'associazione Vip Italia - che fa clownterapia nei reparti pediatrici - ma assolutamente estranea al raggiro. Tant'è vero che sta cercando il colpevole mettendo sulle sue orme non solo le truffate ma anche le papabili nuove prede distribuendo locandine anti-birbante nelle zone battute dal giovane: un venticinquenne di cui le vittime hanno realizzato un preciso identikit. Furibonde, le truffate, lo hanno ben impresso nella memoria: alto circa un metro e novanta, magro, capelli neri, mancino, si presenta sotto il falso nome di Daniele o di Dottor Peperone e dice di essere uno studente di medicina, a volte di Soverato, a volte di Varese. Racconta di fare il clown negli ospedali, soprattutto alla Mangiagalli, e invoglia le malcapitate che alleggerisce di offerte che oscillano tra i dieci e i venti euro, commuovendole con le storie della sua attività di clown nei reparti di oncologia pediatrica. L'impostore, che prende di mira esclusivamente il gentil sesso, circuisce le vittime con una fluida parlantina e dichiarandosi gay, non solo le assicura di non essere «un pappagallo» ma le riempie di complimenti chiedendo se hanno un fratello gemello bello come loro. E tra le lusinghe, gli inviti a diventare clown e a portare indumenti durante le manifestazioni indette dallignara associazione, le alleggerisce di una decina o più di euro dando in cambio una vecchia cartolina di Milano.
Ma ora le vittime, inferocite per essere cadute nella trappola del farabutto dai modi gentili si sono sguinzagliate alla sua ricerca. Si sono messe sulle sue orme, restringendo l'area d'azione del falso volontario che invece di donare il sorriso ai bimbi malati ha tolto il loro. Il giovane bazzica piazza Duomo, Cordusio, via Dante, via Orefici, porta Romana, piazzale Medaglie d'oro e corso Lodi. Rimasteci male per essere state troppo ingenue vorrebbero consegnarlo alle Forze dell'Ordine o, quantomeno, fotografarlo col telefonino. Perché, per ora più che allarmare le altre possibili vittime con le locandine anti-birbante stampate dall'associazione - che da quattro anni porta il sorriso nelle corsie pediatriche - e presentare una denuncia esposto contro ignoti non possono fare. «I nostri volontari- si legge nella locandina - i nostri veri volontari indossano un camice bianco da dottore con disegni e con cucito il logo Vip Italia che ne attesta l'appartenenza».
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