Raul Albiol si ritiene un miracolato. Quattro anni fa lottava tra la vita e la morte dopo un terribile incidente stradale. Oggi è campione del mondo ed è considerato uno dei migliori centrali dEuropa. Ma non si ritiene un leader, solo «un operaio che cerca di fare la sua parte con entusiasmo». È rientrato sabato dopo un infortunio al ginocchio, e se Mou lo terrà fuori non farà polemiche.
Come considera i suoi primi mesi con lo Special One? «Ci sono giocatori che fanno paragoni tra gli allenatori incontrati in carriera. Io non guardo queste cose. Siamo tutti professionisti. Pagati per fare in campo ciò che vuole l'allenatore. Quindi Mourinho, Pellegrini o Del Bosque in nazionale li metto sullo stesso piano».
Se avesse una bacchetta magica, dal Milan non toglierebbe nessuno, «perché vincere contro i rossoneri al completo dà maggiori soddisfazioni».
Lipotesi del ritorno di Kakà a Milano non lo meraviglia: «Non cè più nulla che mi stupisca nel calcio. Però va anche detto che Kakà è un ragazzo orgoglioso. Prima di lasciare eventualmente Madrid vuole vincere qualcosa di importante».
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