«Tolleranza zero» contro degrado e violenza. Il sindaco Gianni Alemanno non accetta mezze misure e anche ieri, partecipando alla trasmissione «Uno Mattina» dove ha festeggiato il primo mese alla guida della capitale, ha ribadito lintenzione di usare il pugno duro contro la criminalità e labbandono che caratterizza alcuni quartieri romani. Una missione che ispirerà il suo lavoro in questi quattro anni di mandato. «Non è un principio aggressivo, un principio da sceriffi - spiega il primo cittadino - ma un modo per dire alla gente che dentro le città ci sono regole che valgono per tutti, italiani e non. Abbiamo eredito una situazione dal passato, consolidata in 15 anni di assoluta incuria e indifferenza. Ora stiamo attendendo la definizione del pacchetto sicurezza elaborato dal ministro degli Interni per avere quei poteri e quel coordinamento con le altre istituzioni per intervenire in maniera più incisiva».
Alemanno ieri ha parlato anche dellabolizione dellimposta comunale sulla prima casa e si è detto «contentissimo», nonostante abbia sottolineato che ora è più che mai necessario individuare una strada per evitare ai comuni contraccolpi negativi causati dal mancato gettito fiscale.
«È un fatto fondamentale che il Governo abbia abolito lIci - dichiara - era un impegno elettorale. Limportante adesso è creare un percorso, da questa decisione fondamentale al federalismo fiscale, che sia coerente e non scarichi sui comuni il peso di questa trasformazione».
Tra gli impegni del sindaco cè stata anche la partecipazione alla sesta edizione del premio «Stefano gay taché, lamico dei bambini», in memoria del piccolo di due anni che il 9 ottobre del 1982 rimase vittima di un attentato terroristico mentre usciva d0alla sinagoga capitolina. «Oggi (ieri per chi legge, ndr.) ricordiamo un bimbo che non cè più - sono state le sue parole - ma che è rimasto nel cuore di Roma come simbolo dellodio e della violenza spietata che non deve mai più colpire i piccoli». Alla premiazione erano presenti anche i familiari della giovanissima vittima, il prefetto, Carlo Mosca, lassessore capitolino alla Scuola, Laura Marsilio e il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici.
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