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Alga tossica, la ricerca è un buco nell’acqua

Alga tossica, la ricerca è un buco nell’acqua

Fabrizio Graffione

«Genova potrebbe diventare la capofila degli studi e dei monitoraggi sull'ostreopsis ovata. Il ministero dell'Ambiente ha mostrato interesse per il piano regionale che prevede anche la prevenzione per evitare ai bagnanti di tuffarsi nel bagnasciuga durante i periodi di fioritura. Se da una parte l'innalzamento delle temperature delle acque del Mediterranei è un fattore importante per gli allarmi degli ultimi anni, dall'altra non pare ci sia corresponsabilità con i depuratori considerato che è stata riscontrata la presenza dell'alga tossica anche in acque pulite e lontane dagli impianti».
L'assessore regionale all'ambiente Franco Zunino ha aperto ieri la giornata di studio realizzata in collaborazione con l'Arpal in piazza De Ferrari e ha spiegato che nelle prossime stagioni estive dovremo stare tutti attenti e aspettarci ancora una fioritura dell'ostreopsis ovata. L'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ligure ha poi presentato i dati ottenuti durante il monitoraggio dei mesi scorsi. Dieci stazioni di rilevamento, tre a Genova e La Spezia, due a Imperia e Savona, sono state visitate con cadenza bimensile dagli esperti biologi. Nel periodo da luglio a settembre si è arrivati poi al clou del monitoraggio con 23 stazioni. I sopralluoghi in mare hanno permesso di raccogliere 227 campioni di acqua marina, 106 campioni di macrofita prelevati e analizzati per la determinazione qualitativa e quantitativa di ostreopsis ovata, 46 campioni di organismi marini bentonici, echinodermi e mitili, per la ricerca di biotossine algali.
Lo studio deve essere ancora concluso mentre è stato completato quello epidemiologico effettuato dall'Università di Genova in collaborazione con Regione, Asl e Arpal, che sarà pubblicato su riviste internazionali. Dallo studio emergono utili indicazioni per la definizione della storia dell'alga tossica nei nostri mari e per la metodologia da attuare per la sorveglianza sanitaria ai fini dell'adozione di provvedimenti. In sostanza è necessario continuare con la collaborazione e la cooperazione di tutti i soggetti coinvolti per scoprire le cause della tossicità dell'ostreopsis ovata che non sono ancora note, così come le cause della fioritura nel bagnasciuga dei nostri litorali.
L'Arpal ha presentato inoltre i deplianti informativi per i bagnanti che saranno distribuiti anche sulle spiagge l'anno prossimo, il cd con gli atti del convegno del 2005 con gli approfondimenti degli studiosi, la presentazione e il documentario destinati agli studenti delle scuole medie e ai cittadini.

E' stato ricordato che il fenomeno dell'alga tossica è presente anche in altre regioni del Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia e alla Francia e quindi la comunità europea ha deciso di investire con finanziamenti della ricerca per approfondire le conoscenze su questi temi.

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