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Ali Agca: "La Orlandi è viva, presto sarà a casa"

Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, si è incontrato ad Istanbul con l’ex lupo grigio che attentò alla vita di Giovanni Paolo II. Agca: "Può trovarsi in Francia o in Svizzera dove abita in una villa lussuosa. La troveremo insieme. Ho prove precise in mano"

Ali Agca: "La Orlandi è viva, presto sarà a casa"

Ankara - Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, la giovane cittadina vaticana sparita nel giugno del 1983, si è incontrato ad Istanbul con Mehmet Alì Agca, l’ex lupo grigio che attentò alla vita di Giovanni Paolo II, e da lui ha avuto assicurazioni che sua sorella "è viva e tornerà presto a casa". A riferirlo oggi il quotidiano Sabah in un articolo a firma della giornalista Yasemin Taskin, corrispondente del giornale da Roma, che era presente all’incontro ed ha rivolto alcune domande ad Agca.

L'incontro con Pietro Orlandi Pietro Orlandi aveva espresso il suo desiderio di incontrare Agca lo scorso 18 gennaio, il giorno stesso in cui il turco era uscito dal penitenziario di massima sicurezza di Sincan, a una trentina di km da Ankara, dopo aver scontato quasi 10 anni per l’uccisione di un giornalista. L’incontro tra Agca e Pietro Orlandi è durato circa 40 minuti nel corso dei quali l’ex lupo grigio gli ha detto tra l’altro: "Emanuela è viva e questo te lo posso garantire. Può trovarsi in Francia o in Svizzera dove abita in una villa lussuosa. La troveremo insieme. Ho prove precise in mano. L’hanno rapita per ottenere la mia liberazione, ma io non sono responsabile del rapimento. Posso mettermi in contatto con i rapitori. Ti darò dei documenti così importanti che saranno costretti a lasciare libera Emanuela. Spero che lei tornerà a casa proprio prima del prossimo mese di giugno".

Le apparizioni in tv Agca ha risposto anche a domande della giornalista, smentendo fra l’altro voci circa una sua partecipazione all’edizione turca dello show televisivo Ballando con le stelle. Circa l’attentato al Papa, Agca ha detto che "non è affatto complicato come voi potete immaginare, ma è un caso molto più semplice. Lo racconterò a 360 gradi. Hanno dato otto milioni di dollari a Hillary Clinton per i suoi ricordi. Le cose che io conosco potrebbero sconvolgere il mondo. Voglio scrivere un libro e farci tanti soldi", ha concluso Agca.

Orlandi. "Un filo logico c'è..." "Mi ha detto che Emanuela è viva e che questa storia si risolverà entro quest’anno. L’ho guardato negli occhi: mi ha dato l’ idea di parlare con sincerità, non ho pensato nemmeno per un attimo che stesse mentendo. Agca crede nelle cose che dice. Non farnetica, c’è un filo logico che lega le sue affermazioni". Pietro Orlandi racconta il suo incontro a Istanbul con l’ attentatore del Papa. Era stato lo stesso Pietro a dirsi pronto a confrontarsi con l’ ex terrorista turco, subito dopo il suo ritorno in libertà, lo scorso 16 gennaio. Mehmet Ali Acga ha subito accolto l’ appello. "È successo tutto così in fretta - dice Orlandi -. Una persona con la quale avevo un contatto mi ha detto giovedì che la cosa si poteva fare sabato mattina. Venerdi pomeriggio, da solo, ho preso un aereo da solo e sono arrivato a Istanbul. Avrei preferito vederlo in albergo invece l’ appuntamento era in una casa privata sull’ altra sponda del Bosforo". A colpire Pietro sono stati i modi di Agca. "Ho trovato una persona molto diversa dallo spaccone che appare in tv. È stato cortese, gentile. Quando abbiamo cominciato a parlare, con noi c’erano altre persone. Io volevo chiedergli di parlare a quattr’occhi ma è stato lui stesso a propormelo. Così ci siamo spostati in un’ altra stanza, dove siamo rimasti cinquanta minuti".

Sui contenuti del colloquio privato, Pietro Orlandi glissa ma ribadisce di aver detto all’ ex terrorista: "Dammi delle prove, anche mia madre si aspetta notizie concrete, dopo i tuoi annunci all’ uscita dal carcere". "Te le darò, mi ha risposto dicendo di avere certezze inconfutabili. Ha detto che Emanuela è probabilmente in un paese europeo. Ha parlato di una villa, ma lo ha fatto per fare un esempio, per dire che non è reclusa".

Agca non ha cambiato idea sui motivi del rapimento di Emanuela, dice il fratello: "Ha ripetuto: la responsabilità è dei Lupi Grigi e di alcuni paesi dell’ Est per la sua liberazione ma è arrivato il momento di mettere un punto a questa storia. È giusto che come io ho riabbracciato mia madre, anche tua madre Maria possa riabbracciare Emanuela". Poi Pietro Orlandi gli ha chiesto: "Perchè continui a dire che sei Cristo reincarnato? Nessuno non ti prende sul serio".

"La gente deve capire - ha risposto Agca - non si rende conto che quello che dico è vero".

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