Alitalia sfida le low cost: più voli sugli scali minori

Dopo il (ri)lancio del marchio Air One, l’Alitalia pensa a una nuova segmentazione del mercato. Lo ha anticipato ieri l’ad del gruppo, Rocco Sabelli, parlando durante la trasmissione «9 in punto» di Radio 24, condotta da Oscar Giannino. L’idea allo studio è quella di creare un «prodotto ad hoc» per servire gli aeroporti di provincia, quelli oggi caratterizzati dai flussi di passeggeri trasportati dalle compagnie a basso costo. «Sbagliando, si è lasciato spazio alle low cost» ha detto Sabelli, secondo il quale esse vanno contrastate sul mercato, sul piano dell’offerta e dei costi: «Delle questioni regolamentari devono essere altri a occuparsi», ovvero le autorità italiane ed europee.
Non senza qualche tipo di collaborazione con gli enti locali, Alitalia potrebbe replicare, a distanza di qualche anno, quella che nel vecchio gruppo fu Alitalia Express: e cioè una compagnia «regional», specializzata sul breve raggio, dotata di una flotta agile di «aerei da 100 posti», come ha indicato ieri Sabelli. Va ricordato che già oggi, sui 156 velivoli di varie categorie, Alitalia possiede 17 aerei da 70-90 posti (Embraer e Bombardier) utilizzati soprattutto nei collegamenti tra città italiane. Sabelli ha indicato «Bologna, Bari, Genova, Trapani, Verona, Sicilia, Sardegna» come le città sulle quali intensificare l’attività. L’intenzione sarebbe quella di aumentare l’offerta con una più stretta rete di collegamenti punto a punto (già oggi gli aeroporti italiani serviti da Alitalia sono 25). E la concorrenza delle low cost? Sabelli sottolinea un punto di forza della nuova Alitalia: «Il costo per sedile al chilometro è di 7 centesimi contro i 10 delle compagnie di linea tradizionali e contro i 5-6 centesimi delle low cost». Un livello quindi competitivo se si considera che il servizio offerto da Alitalia non è «nudo e crudo» come quello, per esempio di Ryanair.
Il 28 marzo, intanto, esordirà la «nuova» Air One basata a Malpensa, da dove effettuerà voli per Bari, Catania, Palermo, Napoli, Brindisi, Lamezia Terme, Trapani, Alghero, Olbia; ma anche per Il Cairo, Tirana, Tunisi, Palma de Mallorca, Ibiza. Air One conta già «oltre 120-130mila prenotazioni, una risposta buona - ha osservato Sabelli - il che vuol dire che il posizionamento è corretto, anche se avremo bisogno di mesi per capire se il successo verrà corroborato».
Quanto alla crisi che ha colpito le compagnie nel 2009, Sabelli ha segnalato che «non ha risparmiato né corto-medio raggio né lungo, che anzi ha avuto una flessione più alta nel valore (20% contro 10%). Dunque - ha proseguito - la conclusione che il corto-medio raggio sia più in crisi non è corretta nel breve-medio termine.

Concedersi il lusso di un posizionamento esclusivo sul lungo raggio non è una scelta strategicamente ed economicamente sostenibile», ha detto. La scelta giusta, secondo Sabelli, è differenziare i prodotti: «Il corto-medio raggio come prodotto di massa e il lungo di nicchia».

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