da Milano
La lettera di 13 pagine inviata dal Tesoro alle tre cordate che partecipano alla gara per la privatizzazione di Alitalia contiene, sostanzialmente, due novità. La prima è la data: le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro il 2 luglio, e dovranno valere per 180 giorni. La seconda, ben più sostanziale, riguarda la disponibilità del Tesoro a cedere lintera quota (oggi 49,9%) se questa fosse la richiesta dellacquirente. Per la prima volta viene fatta chiarezza su questo punto: finora il bando aveva indicato le quote «minime» oggetto di vendita - prima il 30,1%, poi il 39,9% - ma senza dare indicazioni su quelle massime, né precisando il comportamento rispetto allOpa obbligatoria. Anche su questo oggi cè un elemento nuovo: se il 10% resterà al Tesoro, questo non aderirà allofferta pubblica e gestirà la propria quota come un qualunque investitore. La sottile imprecisione che finora avvolgeva questi dettagli è stata interpretata da molti come lintenzione di non toccare anzitempo suscettibilità sindacali (infatti ieri si sono levati i primi malumori). E aiuta, vieppiù, i candidati nelle proprie scelte: «Se il Tesoro terrà in portafoglio anche unazione soltanto - aveva detto un banchiere allinizio della procedura - i sindacati continueranno a rivolgersi sempre a Palazzo Chigi».
Ieri è stato precisato che fino alla presentazione delle offerte vincolanti sono possibili nuove aggregazioni tra i candidati; sarà inoltre possibile modificare le quote e i diversi pesi dei soci allinterno delle cordate.
Oggi, frattanto, si conosceranno i dati definitivi del bilancio 2006; lappuntamento è cruciale perché eventuali svalutazioni del patrimonio potrebbero portare le perdite oltre la soglia del terzo del capitale, provocando uno scossone (se non uninterruzione) alla procedura. Eventualità che, da indiscrezioni, sembra da escludere: le perdite dovrebbero essere confermate intorno ai 400 milioni finora indicati e la svalutazione della flotta, se ci sarà, sarà lieve e senza impatti sui conti. Da domani poi i tre candidati (Tpg-Matlin-Mediobanca, Aeroflot-Unicredit, Ap Holding) potranno visionare le informazioni più dettagliate con laccesso ai dati riservati, prima di mettere a punto le offerte definitive e irrevocabili.
Il Tesoro ha ribadito la centralità del piano industriale per la valutazione - basata su un criterio di punteggio - delle offerte. Tre buste per ogni concorrente, piano industriale, governance e prezzo. Il piano dovrà essere incentrato su due perni: risanamento e sviluppo; azioni strategiche. Altro punto essenziale, una «struttura societaria, azionaria o di governance» che sia adeguata a garantire il mantenimento dellattuale portafoglio dei diritti di traffico della Repubblica italiana (elemento peraltro richiesto fin dallinizio, ma a lungo sottovalutato). Quanto al prezzo, il tesoro chiederà una valutazione a soggetti terzi e lofferta contenuta nelle buste dovrà essere a questa superiore (a parità di offerte, si andrà ai rilanci). Una prassi, secondo il Tesoro, richiesta dalla legge sulle privatizzazioni; ma suscita qualche perplessità la richiesta di una valutazione preventiva per una società quotata in Borsa (più 0,18% ieri), un atto che potrebbe anche configurarsi come turbativa.
Fonti vicine a Tpg hanno smentito lintenzione del fondo di cedere il controllo di Alitalia al termine del lock up di 3 anni precisando che, in caso di vittoria, «la nostra offerta non include nessun limite temporale di investimento».
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