Allarme bomba sulla piattaforma nel mare del Nord

da Londra

Ore di angoscia ieri nel Mare del Nord, per un allarme bomba poi rivelatosi falso. Un’operazione di soccorso in grande stile è scattata nel pomeriggio su una piattaforma petrolifera gestita dalla società scandinava «Prosafe», dopo che una donna – almeno a quanto riferito dalle agenzie di stampa – aveva messo tutti in allerta parlando di un possibile ordigno a bordo.
Immediatamente quattordici elicotteri della Royal Air Force, guidati da un aereo-radar Nimrod, si sono alzati in volo per recarsi sul posto (a circa 200 chilometri dalla costa orientale della Scozia, all’altezza di Aberdeen) ed evacuare la zona. In parallelo una squadra di artificieri è stata prontamente inviata sull’albergo-piattaforma alla ricerca di ordigni e l’allarme è rientrato soltanto a metà pomeriggio. Le 539 persone che si trovavano sulla piattaforma e sulla «Safe Scandinavia», una struttura-dormitorio collegata da un ponte alla stessa «Prosafe», nel frattempo erano state trasferite in tutta fretta su altre due piattaforme vicine, l’Alba e l’Armada, situate nel giacimento «off-shore» Britannia, a circa 210 chilometri dalla città scozzese di Aberdeen. Fonti ufficiali fino a ieri sera non hanno voluto precisare come si siano svolti esattamente i fatti.
La Bbc ha poi dato notizia del fermo di una dipendente – si presume la stessa che ha innescato l’emergenza – che si trova ora a bordo sotto la sorveglianza della direzione.
Un portavoce della polizia ha spiegato che l’incidente «è rientrato rapidamente dal punto di vista investigativo». Secondo una nota stampa diffusa dai proprietari della piattaforma, la Britannia Operator Ltd, le attività sulla struttura per ora rimangono ferme, ma dovrebbero riprendere nel più breve tempo possibile. «L’incidente è stato causato dalle affermazioni di una donna che lavora sulla «Safe Scandinavia» riguardo all’esistenza di un ordigno esplosivo a bordo dell’albergo galleggiante – spiegava la nota – ma una ricerca sulla struttura non ha fatto emergere nulla di sospetto. La “Safe Scandinavia” è quindi ora ritenuta nuovamente sicura e in grado di far ritornare tutti i lavoratori alle normali operazioni di routine».
La polizia di Grampian nella serata di ieri si stava portando sul posto per aprire un’inchiesta ma aveva già dichiarato di escludere che l’incidente potesse essere collegato in alcun modo a fatti di terrorismo internazionale.

«Siamo molto sollevati per il fatto che si sia rivelato un falso allarme – ha dichiarato ieri Kathy McGill, direttore generale della Britannia Operator Ltd –, ma era nostro dovere prendere tutte le misure richieste dal caso e agire in modo da garantire l’incolumità della nostra gente».

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