Alleanza Hera-Acea: il trampolino di Veltroni e Cofferati

L’asse tra i due diessini fa infuriare i liguri-piemontesi di Iride e li spinge verso Asem

Alleanza Hera-Acea: il trampolino di Veltroni e Cofferati

da Milano

Aem Milano, Asm Brescia e Iride (Torino-Genova) hanno realizzato ieri guadagni rispettivamente del 3,6%, 3,1% e 2,5% dopo l’intervista al Corriere della sera del sindaco di Brescia, Paolo Corsini, che proponeva un tavolo tra i sindaci per unire le utility. Ma intanto stanno emergendo i retroscena di quello che sembra delinearsi come il fallimento dell’operazione concorrente, quella che vedrebbe invece la fusione a tre tra Hera (Bologna), Acea Roma e Iride. «L’opzione Iride per gli azionisti di Hera non c’è mai stata: è solo fumo negli occhi. Il vero obiettivo del sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, è quello di arrivare a una fusione con Acea» ha detto al Giornale una fonte vicina agli ambienti del centro sinistra.
Secondo queste informazioni, la partita si giocherebbe essenzialmente a livello politico: Bologna sta stretta a Cofferati e la nascita del Partito democratico gli offre la possibilità di fare un salto nel gioco della politica romana. Nel contempo il sindaco di Roma, Walter Veltroni, ha bisogno di «sistemare» Acea che nella partita delle ex municipalizzate rischia di rimanere la «zitella» di turno. Insomma, un’alleanza sicuramente su basi politiche, ma anche ben concrete. E una coincidenza di interessi (e uno scambio) tra politica ed economia (e tra Roma e Bologna) che sta facendo infuriare il mondo ligure-piemontese.
Anche perché, se è vero che Cofferati ha sentito il collega di Torino, Sergio Chiamparino (a quanto pare senza nessun esito concreto), riferiscono pure che il management di Iride, a qualsiasi livello, non è mai stato contattato per una sia pure minima valutazione tecnica della possibile intesa. «Io non ho neppure ricevuto una telefonata» ha detto un top manager del gruppo ligure-piemontese. Uno sgarbo che dicono non sia stato molto apprezzato. Insomma, se le cose stanno come vengono riferite, Iride è tagliata fuori dall’intesa diretta con Bologna, essenzialmente solo in base a motivi politici.
E la possibilità di un accordo a tre Hera-Acea-Iride? In teoria sarebbe forse possibile su base politica, ma a questo punto gli intoppi sono «tecnici». Tra Genova e Roma ci sono vecchie ruggini difficili da dimenticare, legate a questioni di acquedotti e gestione delle acque. E Marta Vincenzi, sindaco di Genova, potrebbe essere costretta a un brutto scontro con i vertici di Iride se volesse imporre un’alleanza pure con i romani. Anche se non si può mai escludere nulla.

Così la strada sembra in discesa per Corsini e per i suoi appelli: anche qui la vicinanza politica tra Brescia e Torino-Genova potrebbe avere una qualche valenza. E forse non è un caso se Milano su questa vicenda sembra tenere per ora un profilo basso.

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