nostro inviato a Milanello
Devessere stato il derby capovolto e quel 3 a 0 rotondo a sciogliergli la lingua. Il Milan ha conservato il primato e Max Allegri ha ritrovato col buon umore il gusto sapido delle battute sferzanti in un sabato pieno di calore, attese e risposte da dare. Basta scegliere largomento, mettere il gettone ed ecco le freccette rossonere. Precedenza a Walter Mazzarri che è pronto ad apparecchiare paragoni invidiosi col suo compaesano livornese pur di fare un po di ammuina. Allegri sceglie lironia: «Ma allora, se ha già raggiunto tutti i traguardi professionali, perchè non si fa da parte e ci lascia vincere in pace lo scudetto?». Come si capisce è un simpatico sfottò, condito da una sola, amara riflessione. «La differenza tra me e lui è che io non parlo mai degli altri» scandisce bene Allegri, per niente seccato da questo ennesimo duello rusticano col collega napoletano.
Capitolo derby. Anche qui è bastato ricordargli le parole di Moratti («cè stato un clima ostile, lInter quando ha vinto lo ha fatto con stile») per spingerlo a una replica didascalica («dentro il campo e negli spogliatoi non è successo niente, cè stato solo lo sfogo dei tifosi contro Leonardo, niente di più») prima di adottare una battuta circolata nei paraggi: «Comunque mi fido di quel che ha detto Moratti!». Come dire: io non cero quando il Milan perdeva il derby, cera Leonardo sulla panchina, io li ho vinti tutti e due e non posso testimoniare in materia. Protetto, invece, con sincero affetto lo slancio generoso di Galliani nei confronti di Leonardo. «Dopo 13 anni vissuti fianco a fianco, i rapporti umani non si possono cancellare con un tratto di penna» la riflessione ad alta voce di Max che non si è tirato indietro nemmeno su Prandelli, il ct messo in mezzo con un improbabile tifo Napoliche ha dato la stura ad altri veleni.«Il ct si è espresso male o è stato frainteso ma è lultimo dei miei problemi sapere chi fa il tifo per noi e chi no. Anche perchè di milanisti in giro ce ne sono abbastanza» la chiosa del tecnico che ha anche un messaggio da spedire a Balotelli. «Mario è un ragazzo giovane, ma alla fine educazione e rispetto sono la base per poter stare dentro un gruppo e dentro una società» il rimprovero travestito da raccomandazione. Se non cambia registro, rimarrà fuori dal grande giro e magari anche dal Milan.
Così alla fine è rimasto il tempo per raccontare il senso del viaggio a Firenze (col Freccia rossa) e spiegare ai suoi il valore di una sfida «contro una Fiorentina affrontata nel suo periodo migliore», pur se priva di Mutu, «un vantaggio per noi» lammissione onesta. I rischi sono più di uno. A cominciare da quello legato al numero esponenziale dei diffidati (cinque in tutto, Bonera, Gattuso, Ibra, Nesta e Pirlo) a rischio squalifica. «Ibra è molto sereno» lassicurazione fornita. Già perchè lo svedesone, appena rientrato da una squalifica, ne rischia unaltra. Mentre invece è allo studio una nuova intesa con Pato che porti il brasiliano in area con Ibra defilato per attirare fuori un po di guardiani e «sfruttare gli assist di Zlatan» il suggerimento autorevole. «Con questo gruppo di attaccanti a disposizione, tra i primi tre al mondo, non ho alcun interesse per il prossimo calciomercato» è la frase di Allegri che ha messo fuori gioco ogni discussione.
Già perchè Firenze e la Fiorentina non sono compatibili con un clima da scampagnata. «È un passaggio decisivo» il suo pronostico da giudizio universale. «È già successo un rilassamento dopo Napoli e Juve, adesso non possiamo più sbagliare una sola partita» la sua lezione al gruppo nel quale è da registrare la defezione di Nesta (dolori al ginocchio). Al suo posto il corazziere colombiano Yepes. Per precuazione lasciato a casa Pirlo (sarà pronto per la Samp) e dirottato in panchina Gattuso.
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