Sembrava solo una voce. E invece il Giornale è in grado di confermare la notizia bomba diffusa ieri dal sito americano deadline.com: Roberto Benigni prenderà parte al nuovo film che Woody Allen inizierà a girare a Roma il prossimo agosto, probabilmente negli studi di Cinecittà di cui lo stesso Benigni è partner con gli stabilimenti di Papigno. Sintitolerà The Wrong Picture anche se per ora di «sbagliato» (wrong) il film non sembra avere proprio nulla.
A partire dal cast confermato con stelle del calibro di Jesse Eisenberg (lo strepitoso interprete di Social Network), Ellen Page (la rivelazione di Juno), Alec Baldwin, Penelope Cruz e lo stesso Allen in un cameo. Ma certo la notizia, confermataci dallentourage più stretto dellattore toscano, ha del sensazionale perché pochi si sarebbero immaginati di trovare in una sola pellicola due fuoriclasse di questa levatura. Due attori, che definire solo comici è riduttivo, così vicini ma anche così lontani. A partire dalla capacità produttiva e artistica che trova in Allen uno degli autori contemporanei più prolifici al mondo mentre Benigni è esattamente agli antipodi (lultimo suo film, La tigre e la neve, è del 2005...). Sì perché mentre si parla già del prossimo film da girare, ritroveremo a breve il due volte premio Oscar (Io e Annie e Hannah e le sue sorelle) al festival di Cannes a presentare in apertura, l11 maggio, il suo nuovo film Midnight in Paris, che uscirà in Italia distribuito da Medusa il 14 ottobre e che vede nel cast, oltre a Owen Wilson, Marion Cotillard, Kathy Bates, Rachel McAdams, anche la guest star Carla Bruni in Sarkozy, la cui presenza ha riempito di gossip i giornali di tutto il mondo.
E probabilmente sarà proprio sulla Croisette che Woody Allen annuncerà questo sodalizio già leggendario visto che da sempre Benigni (attualmente protagonista, con la moglie Nicoletta Braschi, della mostra Bob e Nico ideata da Giuseppe Bertolucci con le scenografie di Giancarlo Basili al bolognese Palazzo Pepoli) è molto attento a centellinare le sue presenze al cinema, in tv e in teatro. Soprattutto poi quando si tratta di fare linterprete in un film diretto da altri. Un favore che, in passato, il premio Oscar per La vita è bella ha accordato, a parte la sana follia di Asterix e Obelix contro Cesare di Claude Zidi del 1999, solo agli amici come Jim Jarmusch o a mostri sacri come Federico Fellini (La voce della luna, 1990).
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