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"Ho saltato più lungo di Carl Lewis... Segno la finale ai mondiali di Budapest"

Intervista a Mattia Furlani, atteso protagonista agli Europei Under 20 al via oggi: "Tra due settimane in Ungheria avrò una grande opportunità"

"Ho saltato più lungo di Carl Lewis... Segno la finale ai mondiali di Budapest"

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L`atletica italiana ha un asso nella manica quasi pronto per essere calato ai Giochi di Parigi. È Mattia Furlani, il 18enne reatino delle Fiamme Oro che salta più lungo di Carl Lewis quando aveva la sua età (l`8.44 ventoso, dunque non omologabile, di Savona dell`azzurro supera l`8.35 datato 1980 dell`americano a parità di condizioni). Con quella misura, peraltro, Furlani è arrivato a tre cm dal primato italiano assoluto del suo mito Andrew Howe, a cui intanto ha già sfilato il record italiano juniores dopo 19 anni saltando 8.24 metri a Hengelo (Olanda). «Quella di Savona è stata un`esplosione bellissima. Questi risultati hanno fatto capire il mio valore e quello che posso fare. Se penso a Carl Lewis, poi... Sono contento che adesso anche all`estero si stiano accorgendo di me», racconta Mattia, ora impegnato ai Campionati Europei under 20 di Gerusalemme. Dopodiché, tra un paio di settimane, lo vedremo all`opera ai Mondiali assoluti di Budapest.

Mattia, Larissa Iapichino l`ha definita «il fratellino».
«Con Larissa ho un rapporto bellissimo, perché gareggiamo nella stessa specialità e per questo riusciamo ad avere un contatto molto diretto tra noi. Larissa la vedo come un esempio, per quello che sta facendo e per quello che fa. E ogni volta che siamo in Nazionale mi tratta come se fossi un fratellino».

Oltre alla specialità, avete in comune di essere entrambi allenati dai genitori. La seguono papà Marcello, ex saltatore in alto, e sua mamma Khaty, ex velocista di origini senegalesi.
«Da papà ho preso le doti di reattività dei piedi. Da mamma la forza fisica».

È il leader degli azzurrini. Sente la responsabilità di questo ruolo?
«È stato un onore ricevere la nomina di capitano di questa squadra. Significa che ho dato il mio meglio quando dovevo».

Ancora così giovane, ma c`era nello storico trionfo dell`Italia agli Europei a squadre di Chorzow?
«È stato bellissimo vincere di squadra, in più ho contribuito con la medaglia d`argento individuale nel salto in lungo in una gara in cui erano presenti tutti i top in Europa Un`emozione clamorosa. Soprattutto perché è stata la mia prima volta. E speriamo che ce ne siano di più».

Si sta abituando al mondo dei grandi?
«La pressione c`è sempre, quando si va in campo. Perché lo scopo è superare te stesso. La pressione fa parte del gioco e mi spinge a fare meglio».

Come si isola nel pre-gara?
«Ascolto musica, mi dà energia».

Lo sport cos'è per lei?
«Una passione, più che uno sfogo. Il campo è il mio posto sicuro».

Molti ragazzi, al contrario suo, preferiscono passare le ore sui social e spesso sono sulle cronache dei giornali per fatti negativi. Cosa ne pensa?
«Come in ogni cosa della vita, c`è del bene e del male che non possiamo evitare. Io, grazie ai social ho un mezzo di collegamento per stare in contatto anche con i miei fan, che mi supportano sempre e anche per vedere i più grandi atleti che non ho potuto osservare. I social mi permettono di rivivere ciò che è stata la storia di questo sport e prendere da esempio. Poi, ovviamente, c`è il lato negativo, tipo gli haters, gente che vorrà sempre screditarti per il lavoro che fai. Bisogna trovare la giusta strada per qualsiasi cosa».

Sulla guerra che opinione ha?
«I paesi come Ucraina e Russia hanno delle grandi scuole di salto. La guerra porta solo odio e purtroppo lo sport sta risentendo delle questioni politiche».

Budapest cosa rappresenta?
«Per me Budapest è un`opportunità, sarà il mio primo mondiale e voglio fare esperienza, perché non è ancora il mio momento. Il sogno è partecipare alla finale. Il resto si vedrà da sé».

L'anno prossimo, l`Olimpiade di Parigi coincide con l'estate della maturità.
«Parigi sarà molto più tardi rispetto alla maturità.

Sono tranquillo».

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