(...) Intanto si assiste a scioperi a oltranza dei dipendenti, sabotaggi nelle officine dove sono parcheggiati i mezzi pubblici, mancanza di personale addetto alla manutenzione. E allorizzonte, da parte dei vertici dellazienda, cè un piano industriale che prevede «nuovi ridimensionamenti delle linee - lamentano i sindacati - con una compressione dei tempi di percorrenza, oltre a un inevitabile peggioramento dei turni e delle condizioni di lavoro del personale viaggiate». In tutto questo scenario assai poco edificante, possibile che non si trovi di meglio che «partecipare allaumento di capitale dellAtc»? Che significa, in sostanza: sborsare altri soldi, tanti (quanti? Ce lo dicano subito) per unincerta operazione finanziaria. Un momento: finanziaria «de che?». Non sarà una pura e semplice operazione politica?
«Ma cosa vai a pensare!» verrebbe da dire a uno come il consigliere regionale del Pdl Luigi Morgillo, spezzino verace, che ha ben presente la situazione dei conti Atc (e Amt). E si preoccupa, eccome si preoccupa: «Per quale ragione lAzienda genovese trasporti pubblici, che ha appena chiesto il sostegno economico della Regione, invece di spendere soldi nel risanamento interno investe nella consorella della Spezia?». Risposta scontata: «Boh!». Ma Morgillo è uno che non saccontenta, è uno impegnato a interpretare le legittime attese dei cittadini. E non demorde: «Ho rivolto uninterrogazione alla giunta regionale - annuncia il consigliere del Pdl - per manifestare il mio disappunto e chiedere uninformativa dettagliata sullargomento.
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