SoeldenLadies first: oggi inizia con un gigante femminile la coppa del mondo di sci alpino 2012. Ad attendere gli atleti niente Giochi, nessuna medaglia iridata in palio: solo coppe e un inverno appena accennato anche sul ghiacciaio del Rettenbach, sagacemente soprannominato "Frigo" dagli atleti, ma in questi giorni in versione sbrinata assai, fra sole mite di giorno e polvere di neve la notte. 
Musi tesi e tanta voglia di scoprire chi ha fatto meglio i compiti delle vacanze. Leit motif in campo femminile sarà ancora il duello fra Lindsay Vonn e Maria Riesch -Hoefl. Sono diverse, però, le miss che potrebbero impensierire le due first ladies, almeno per le coppette di specialità. Ci sono le polivalenti Tina Maze ed Elizabeth Goergl, due medaglie a testa agli ultimi Mondiali, o Julia Mancuso. Ci sono le giovani come Viktoria Rebensburg, Lara Gut e Anna Fenninger, le specialiste come Marlies Schild nello slalom, e poi tanta Italia, soprattutto fra le porte larghe, con Federica Brignone e Denise Karbon a lottare con le altre "giganti" Tessa Worley e Tanja Poutiainen.
In campo maschile occhi puntati su Ivica Kostelic che lo scorso anno si assicurò la coppa generale in gennaio, vincendo 7 gare in 4 discipline in soli 33 giorni: se Paganini non ripete, difficile possa farlo il croato. Ad impedirglielo saranno soprattutto gli avversari, da Svindal a Janka che lo scorso anno chiuse terzo, dopo un'operazione al cuore, ma tornato forte come due anni fa quando la coppa fu sua. Incognite e variabili sono legate ai nomi di Bode Miller e di Didier Cuche. 
Intanto proprio loro due sono già scesi nell'arena ieri, facendosi capofila di una polemica che contrappone atleti e Federsci: le nuove misure degli sci da gigante (più lunghi e con raggio di curva che da 27 sale a 35 metri), previste dal 2012-2013 hanno fatto imbufalire gli atleti per la prima volta compatti tranne gli austriaci. Le nuove misure, invocate nel nome della sicurezza e delle minor velocità, sono già deliberate in modo unilaterale e imporranno agli atleti una sciata pre carving, alla Tomba. «Ma che cosa accade se non lo sei?», si domanda Svindal. «Perché non agiamo anche sugli attacchi, sempre tiratissimi, sulla preparazione e tracciatura delle piste, su tute e caschi?», rincara Bode Miller. «Avete deliberato senza consultarci, incaricando scienziati rintanati in un' università», protesta Cuche.
E mentre il supremo capo della sicurezza federale Guenther Hujara ricorda che le misure non devono «né piacere né essere confortevoli», un dubbio pervade tutti: delle 4 maggiori aziende che "vestono" gli atleti solo una, austriaca, è d'accordo mentre le altre, fra cui la scuderia più forte al momento, sono contrarie. Lo sci come la F1? Si deciderà tutto ai box o varrà ancora il gesto sportivo? Oggi le prime curve per capirlo.