Anche la pigrizia è un'arte E ha il riposo su misura

di Vittorio Macioce

Il protagonista di questa storia non può che chiamarsi Oblomov. Sì, certo, come il romanzo di Goncharov, il trentratrenne possidente terriero, studente che si lascia trasportare dalla vita e simbolo letterario della pigrizia senza entusiasmi. Dove andrebbe in vacanza Oblomov? Questo è il punto. I pigri odiano le vacanze quasi più del lavoro. Quando si avvicina l'estate cominciano a sentire colonie di vermi che gli urlano nello stomaco. Si sentono male. Guardano il calendario e pensano che il tempo dei viaggi sta arrivando. Le temperature si alzano, il caldo ti fa scoppiare la testa e più sudi e più non sai che fare. Il lavoro, che per gli Oblomov ricchi è un optional, per tutti gli altri è una disgrazia che se non sei abbastanza veloce ti raggiunge e ti marchia di sensi di colpa e di dovere. La vacanza è peggio. Non puoi neppure lamentarti e invece ti tocca sceglierla, con il sorriso e l'entusiasmo di chi deve mostrarsi contento. E invece non c'è nulla di peggio nella vita che scegliere dove andare. Ogni scelta ha il suo dolore, il prezzo da pagare, la rottura di scatole con cui trovare un compromesso accettabile. Chiedere a Oblomov di scegliere una meta turistica è come costringere Don Giovanni a indicare come amore della vita una sola ragazza. Oblomov non vuole viaggiare, Don Giovanni non vuole sposarsi. Per tutti e due il problema è la scelta. Perché rinunciare al nulla quando il qualcosa costa fatica? Perché scegliere una donna per rinunciare a tutte le altre? Pigri e seduttori sono fatti della stessa pasta, condividono un dilemma difficile da risolvere.
Non divaghiamo. Dove va in vacanza Oblomov, allora? Se lo chiedete a lui quando sta da solo e senza condizionamenti sociali vi risponde, sottovoce, che il suo sogno è restarsene a casa. Aria condizionata, birra e coca cola nel frigorifero, televisore 50 pollici Hd, my sky, un computer, una consolle per videogame, libri, fumetti, e una donna che viene a trovarlo la sera e non pretende di dormire con lui. Una vacanza con documentari sui luoghi più selvaggi del mondo, film d'azione, tutte le serie televisive che si è perso d'inverno e l'intera saga in dodici volumi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, comunemente note come il Trono di spade. Questa è la vacanza ideale. La sfiga è che generalmente è irrealizzabile. Non te lo permettono mogli e fidanzate, che se solo subdorano un pensiero del genere, perversione assoluta dell'animo umano, ti lasciano all'istante poi ti fanno internare. Non te lo permettono i figli, che ancora non sanno apprezzare il gusto della pigrizia. Non te lo permettono i colleghi di ufficio, che appena torni al lavoro ti sparano la più odiosa delle domande: allora dove sei stato? Come è andata la vacanza? Ma com'è che sei così bianco, non ti abbronzi? Allora dovresti inventarti mete esotiche e scalate assurde, oppure capirinhe servite su spiagge caraibiche, viaggi colti in città d'arte, notti insonni a Formentera, pomeriggi turchi sulle sponde del Bosforo, le olimpiadi a Londra e la vecchia e solida transiberiana, dragate single nelle discoteche di Rimini. E poi vagli a spiegare che la tua pelle è carica di melanina e ti abbronzi pure sull'autostrada del sole, ma di solito preferisci stare all'ombra. Niente da fare. Si può mentire poco per tanto tempo o molto per poco tempo, ma prima o poi ti sgamano. La società ti vuole non in ferie, ma in vacanza, anche se non hai i soldi, anche se sei pigro come la più pigra delle marmotte. Fregato. Oblomov deve inventarsi un viaggio. Gli tocca muoversi e rompersi le scatole in posti pieni di pesci e senza connessione internet.
L'obiettivo quindi del nostro eroe è minimizzare i danni. Affidarsi a qualcuno che organizza i viaggi per lui. Chi proprio non non vuole sentir parlare di ore ed ore passate davanti ad un pc alla ricerca di un volo, di un resort o di un Bed&Breakfast, di un pullman che li porti dall'aeroporto al villaggio vacanza o in spiaggia cerca aiuto contattando agenzie come Yalla Yalla. Ed è proprio questa società che ha commissionato un sondaggio per sapere dove vanno, o vorrebbero andare, i pigri. Naturalmente, visto che a casa non si può restare. I pigri odiano comunque il turismo fai da te. L'87% di chi prenota preferisce i pacchetti all inclusive e più del 70% vuole soggiornare a ridosso della spiaggia. Ma poi dove andare? In Italia vince Ischia, connubio tra movida e centri benessere. Mar Rosso e Mediterraneo reggono bene. Il 24,88% dei turisti pigri ha deciso di passare le vacanze a Sharm El Sheik e il 20,09% ha scelto Marsa Alam. Le isole del mediterraneo dotate di aeroporto per voli charter e di comodi resort a prova di pigro continuano ad avere un grande appeal: Maiorca nelle Baleari, Rodi e Creta. L'importante è ridurre tutto a un solo viaggio e poi alzarsi solo per andare a mangiare.

Oblomov però conosce una valle segreta, dove si raccontano storie. Forse quest'estate andrà lì, con la speranza di incrociare orsi e lupi. Passeranno, ma naturalmente lui è troppo pigro per avere la fortuna di vederli. Buon riposo.

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