Gli angeli custodi di Papa Ratzinger

Sono quattro suore laiche che curano la cucina, la casa e il vestiario del Pontefice nel totale anonimato. Quando Benedetto XVI non ha ospiti a pranzo siedono a tavola insieme a lui

Gli angeli custodi di Papa Ratzinger

Roma - Sono quattro e sono i veri «angeli custodi» della casa di Papa Ratzinger. Non stiamo parlando dei gendarmi vaticani, ma di Loredana, Carmela, Cristina e Manuela, le laiche che curano la cucina, l’appartamento, il vestiario di Benedetto XVI. La loro discrezione è assoluta, i loro nomi non compaiono sull’Annuario pontificio, svolgono un servizio nel più totale anonimato, riescono a sottrarsi ai flash dei fotografi perché non compaiono in pubblico accanto al Pontefice, nessuna di loro ha mai concesso interviste. Il loro è un compito importante, pur nel nascondimento, perché contribuiscono a creare un clima familiare che giova alla serenità del Papa, del suo segretario particolare don Georg Gänswein e del secondo segretario Alfred Xuereb, di origini maltesi.

La presenza di laiche al servizio dei Pontefici non è una novità: Pio XI, il brianzolo Achille Ratti, appena eletto, nel 1922 volle con sé a Roma la governante Teodolinda Banfi, che accudiva la sua casa da moltissimi anni. Era del tutto inusuale che un’esponente del gentil sesso si occupasse dell’appartamento papale, e quando fu fatto presente al Pontefice che si trattava di una prima volta e che sarebbe stato opportuno soprassedere, Pio XI non ci pensò due volte a confermare la decisione presa e rispose: «Vorrà dire che sarò il primo...». Di acqua sotto i ponti, da allora, ne è passata tanta. Giovanni Paolo II aveva con sé nell’appartamento alcune suore polacche. Subito dopo l’elezione, Joseph Ratzinger, che già aveva avuto modo di conoscerle, le ha volute in Vaticano. Due di loro sono pugliesi, la terza è marchigiana, la quarta originaria del cesenate. Appartengono ai «memores Domini», l’associazione che riunisce laici di Comunione e Liberazione che seguono una vocazione di dedizione totale a Dio nella verginità, obbedienza e povertà, vivendo nel mondo.

Loredana è la colonna portante della spaziosa cucina pontificia, rinnovata nell’estate del 2005 con mobili color metallo e ripiani grigi. Sul grande tavolo di marmo prendono forma i piatti serviti quotidianamente al Pontefice e ai suoi eventuali ospiti. Chi ha frequentato la mensa di Benedetto XVI ricorda in particolare i primi piatti, come la pasta al curry, i rigatoni al prosciutto, la pasta al salmone e zucchine, il risotto allo zafferano. Tra i secondi, particolarmente apprezzati sono gli involtini di pollo e gli straccetti con rucola e parmigiano. Loredana si occupa della spesa e tiene i contatti con il supermercato vaticano, oltre che selezionare le verdure che arrivano ogni mattina dagli orti di Castelgandolfo.
Anche Carmela lavora in cucina, ed è specializzata nei dolci, che sono ottimi ma leggeri. Insieme all’immancabile strudel ci sono tiramisù alla frutta e le crostate. Oltre che provvedere ai dolci per le occasioni speciali, Carmela cura anche la stanza del Pontefice e il suo guardaroba. A Cristina è invece affidata la cappella dell’appartamento papale, dove Benedetto XVI celebra la messa alle sette di ogni mattina e che rappresenta un po’ il cuore della casa, dove la speciale «famiglia» si riunisce in preghiera. Ma svolge anche di tanto in tanto dei lavori di segreteria, affiancando i collaboratori del Papa. A Manuela infine tocca la cura degli appartamenti dei segretari. Inoltre, si occupa del magazzino dei doni rappresentati da generi alimentari e ne segue la redistribuzione, dato che Ratzinger e i suoi «familiari» non possono consumare tutto ciò che viene loro donato.
I quattro «angeli custodi» della casa del Papa fanno brevi vacanze a turno.

E, insieme ai due segretari, quando Benedetto XVI non ha ospiti a pranzo, siedono a tavola con lui. Dall’esterno arrivano quotidianamente nell’appartamento suor Birgit, che batte a macchina i testi del Papa, e l’aiutante di camera Paolo Gabriele.

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