«Il diritto del gestore di telefonia mobile di installare nuove antenne non è sindacabile. Il Comune non può andare oltre la concertazione». Parola di Carlo Senesi, assessore all'Ambiente a Palazzo Tursi. La patata bollente passa dunque ad altri. Nello specifico l'assessore, accompagnato ieri da Massimo Valle, ingegnere dell'Arpal, e dal presidente del Municipio V della Valpolcevera Giovanni Crivello - dopo le polemiche sul caso dell'antenna a Borzoli - ha voluto precisare in conferenza che: «Si tratta di una normativa nazionale. Parliamo della così detta legge Gasparri sulla telefonia e l'installazione di stazioni. Le aziende dunque che montano gli impianti di telefonia mobile hanno il diritto, una volta ottenuto l'autorizzazione da Arpal, e in casi di siti vincolati anche dalla Provincia, di costruire. E' importante sottolinearlo, perché si comprenda che il Comune e quindi i Municipi non hanno poteri di veto, quindi non possono rilasciare alcuna autorizzazione». «L'amministrazione comunale ha soltanto poteri di concertazione - ha continuato l'assessore -. Il Comune si è comunque mosso, attivando un Protocollo d'Intesa, che in realtà è un patto tra gentiluomini. Si tratta di un protocollo che viene applicato sistematicamente, e attraverso il quale, con l'aiuto dei Municipi, cerchiamo di adoperarci nel trovare collocazioni meno problematiche, in pieno accordo con la cittadinanza. Il caso recente di Borzoli ha portato alla delocalizzazione dell'antenna di un centinaio di metri, allontanandola così dalle case».
Per la stazione radio base per la telefonia mobile in via alla Torre di Bavari, non sembra esserci soluzione: «I gestori hanno tutte le autorizzazioni, dal punto di vista tecnico è una delle migliori soluzioni, perché lontana dalle case. Abbiamo lavorato con il comitato spontaneo contrario all'installazione e con il Municipio. Ma qui non la vogliono comunque» specifica Senesi. Ed è lo stesso assessore che rassicura, parlando dei costanti controlli sulle onde elettromagnetiche, emesse dai seicento impianti di telefonia sul territorio genovese: «Le emissioni prodotte sono estremamente più basse di tantissimi altri utilizzi normali, che abbiamo nell'arco della nostra giornata, primo fra tutti l'utilizzo del telefonino. Posso inoltre dire, tanto per tranquillizzare i cittadini, che la normativa italiana è la più rassicurante fra tutte le normative europee. Gli esami fatti da Arpal sul nostro territorio, hanno dimostrato che su mille controlli negli ultimi dieci anni, soltanto in un caso è stato superato il limite previsto dalla normativa, in via Cecchi. Mediamente siamo sui livelli con una grandezza inferiore. A partire da adesso inoltre, ogni Municipio disporrà di una centralina di controllo, che permetterà di monitorare costantemente la situazione.
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