Antonino Ligresti "re" delle cliniche francesi

Sale al 60% di Générale de Santé, leader europeo della sanità privata, e lancia un’Opa sul 100%. Valore della società 1,8 miliardi. L’acquisizione con la regia di Mediobanca, già advisor del gruppo

Antonino Ligresti "re" delle cliniche francesi

Milano - La più grande società europea nel settore della sanità privata, la francese Générale de Santé, da ieri appartiene ad Antonino Ligresti, che ha lanciato un’Opa sul 100% del capitale. Ligresti, dopo la cessione delle cliniche italiane, nel 2003 aveva acquistato il 25% di Générale de Santé dal fondo britannico Cinven, diventandone il primo azionista singolo. Parallelamente Efibanca (gruppo Bpi) aveva acquistato l’8%, e i due pacchetti erano stati sindacati alla soglia del 33%, che a Parigi rappresenta il limite oltre il quale scatta l’Opa obbligatoria. Da allora Ligresti, medico oltre che uomo di finanza, ha ricoperto il ruolo di presidente del consiglio di sorveglianza, partecipando alle strategie di sviluppo della società.

La svolta annunciata ieri ha una premessa nell’acquisto, lo scorso anno, da parte dell’hedge found Amber Capital, del 25% di Générale de Santé, poi limato al 22%. Trattandosi di un fondo dall’approccio speculativo, quindi in un arco limitato nel tempo, Amber ha espresso l’intenzione di vendere, e Ligresti ha colto l’occasione per rafforzare il proprio ruolo e «stabilizzare definitivamente l’azionariato della società», come ha lui stesso sottolineato: ha acquistato il 22% di Amber a 32,5 euro per azione, e a quel punto ha comprato anche il pacchetto di Efibanca e altri minori, raggiungendo il 60% del capitale. Negli scorsi mesi altri fondi avevano dichiarato posizioni rilevanti: Franklin Templeton quasi al 9%, Julius Baer e Axa Rosemberg poco sopra il 4% e Capitalia Am intorno al 4,8%. L’Opa, che sarà lanciata a breve, avrà lo stesso prezzo di 32,5 euro; prezzo al quale l’intero gruppo (quotato alla Borsa di Parigi) viene valorizzato 1,8 miliardi. Per dimensioni Générale de Santé si confronta in Europa soltanto con il gruppo svedese Capio, anch’esso recentemente oggetto di Opa da parte di un gruppo di fondi internazionali (che evidentemente riconoscono nel settore sanitario un business dall’elevata redditività) ma che, a differenza del gruppo francese, ha una distribuzione geografica più diversificata.

Ligresti è stato assistito nell’operazione da Mediobanca, che già da tempo collabora anche con Générale de Santé; in particolare, l’anno scorso l’istituto ha organizzato l’aumento di capitale da 300 milioni per finanziare l’acquisto di Exagone (una decina di cliniche a Parigi), pagata 430 milioni, e uno spin-off immobiliare per un controvalore di 500 milioni.

Il gruppo Générale de Santé, che copre circa il 16% del mercato francese della sanità privata, ha chiuso il 2006 con un fatturato di 1,74 miliardi, in crescita del 21,3%, un risultato operativo di 313 milioni (più 238%) e un utile netto di competenza di 225,5 milioni (più 451%). L’utile netto depurato dalle voci non ricorrenti è stato di 54,4 milioni, in aumento del 21%. Per il 2007 l’obiettivo è di una crescita organica superiore al 5 per cento.

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