Parte da Genova la rivoluzione per bloccare i furti a domicilio. Prassi ormai consolidata quella di presentarsi alla porta delle abitazioni di anziani soli presentandosi come operatori di qualche società pubblica arrivati a domicilio per fare qualche controllo e poi svaligiare gli appartamenti una volta spalancato luscio. Lassessore alla sicurezza Francesco Scidone prova a testare un nuovo ed innovativo sistema ideato da un funzionario del Comune di Genova che permette a figli anziani di identificare chi è dallaltra parte della porta di casa. Si tratta di un piccolo apparecchio sistemato allinterno delle abitazioni che riesce ad identificare la reale identità di personale che si reca a domicilio: un video ed una voce diranno alla persona se è necessario aprire o meno la porta di casa segnalando se chi è dallaltra parte è realmente un funzionario o un millantatore. «Si comincerà con una sperimentazione su un quartiere che identificheremo a breve - spiega Scidone -. Da quel dato cercheremo di capire se lapparecchio funziona e come si possa estendere alle altre parti della città. Dotare ogni persona anziana di questo apparecchio è impossibile, ma potrebbero esserci zone a rischio da tutelare maggiormente e comunque potrebbe essere un dispositivo utile da divulgare anche a pagamento».
Il sistema verrà finanziato con il fondo regionale per la sicurezza che ha stanziato 800mila euro per tutta la Liguria di cui il 50 per cento destinati a Genova. «Con questi fondi non opereremo solo per su questo progetto ma cambieremo le telecamere della polizia installate nel 2001 e eseguiremo la manutenzione di quelle installate nel 2004 e 2007 - continua lassessore con delega alla sicurezza -. I fondi saranno disponibili da metà settembre e loperatività lavremo con la fine del 2009. Per quello che riguarda il progetto di tutela degli anziani, non servendo bando, potremo avere anche tempi più celeri». Scidone ha poi ricordato che il Governo ha stanziato centomila milioni per progetti di sicurezza urbana e che il Comune ha presentato una richiesta di fondi per la messa in sicurezza di Sampierdarena: «Dovremmo ottenere un finanziamento tra i 400 e i 500mila euro - spiega lassessore - che serviranno per migliorare lilluminazione, dotare di sistema di video sorveglianza le zone verdi, elaborare un piano di smaltimento carcasse».
Scidone ha poi attaccato il municipio centro est che nei giorni scorsi aveva chiesto ragioni allassessore sullinstallazione di telecamere in zone non indicate dal Municipio come via Turati. «Vogliono tutelare le zone dove raccolgono più voti, a me interessa la sicurezza della città ed in particolare del centro storico dove non avevano indicato nessuna videosorveglianza».
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