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Appalti, Mastella: "Noi abbiamo le mani pulite"

L'ex Guardasigilli, coinvolto con la moglie nell'inchiesta su appalti e raccomandazioni all'Arpac, si difende: "Non ho mai preso una lira". La Lonardo interrogata per un'ora. Nocera: "I miei 100 assunti? La politica è fatta così"

Appalti, Mastella: "Noi abbiamo le mani pulite"

Napoli - "Sono sereno, anzi serenissimo, come la Repubblica di Venezia". Inizia con queste parole, Clemente Mastella, la sua difesa nella sede napoletana dell’Udeur, dove ha tenuto una conferenza stampa. L’ex Guardasigilli, coinvolto con la moglie Sandra nell’inchiesta della procura partenopea sulla gestione dell’agenzia regionale per l’ambiente, stamani ha incontrato i suoi legali. "Non ho mai preso una lira in vita mia. Siamo persone pulite, siamo persone perbene", assicura il parlamentare europeo. "Chi si attende da me oggi una dichiarazione di guerra contro la magistratura sbaglia perché non è nel mio stile. Io e la mia famiglia abbiamo le mani pulite".

Mai contatti con i clan Mastella nega ogni possibile contatto con esponenti della criminalità organizzata campana rispedendo al mittente illazioni o accuse in questo senso. "Pur amando il dolce, non essendo pasticciere, non sono in grado di andare in giro a dare torte", ha detto il leader dell'Udeur per mettere a tacere alcune illazioni. Dalle intercettazioni risulterebbe il riferimento a una "fetta di torta" a Casalesi e Belforte. "Se qualcuno dice questo, se ne assuma la responsabilità, risponderà lui delle sue ragioni. Io non ho nessuna attinenza con i clan - ha spiegato - e uno dei punti centrali e fondanti del mio partito è la lotta alla criminalità. Anche quando sono stato ministro della Giustizia ho reso più duro il regime del 416 bis. Sono poi vissuto in una provincia dove questo fenomeno non c’è o, almeno, non c’era fino a poco fa".

La Porsche del figlio In merito poi alla Porsche Cayenne del figlio Pellegrino, che dalle carte dei pm risulterebbe pagata da persone legate ai clan, Mastella prima scherza: "È stato un accordo tra me e il boss di Marcianise dal momento che ero ministro della Giustizia ed anche incauto". Poi il leader del Campanile aggiunge che il figlio "non ha avuto regali da chicchessia". Sull'auto è intervenuto anche lo stesso Pellegrino Mastella: "E' stata regolarmente acquistata, e quindi pagata, come da prova documentale".

Segnalato povera gente "Quando sarò in tribunale, le porterò con me e farò vedere se sono ricche o povere le persone che ho segnalato". E' questo che dice l'ex Guardasigilli a proposito delle segnalazioni fatte al fine di agevolare alcune assunzioni. "Rivendico il fatto che sono nato qui, nel Mezzogiorno, dove il bisogno e la necessità sono più marcati - ha sottolineato - e rivendico che dove vi sia questa necessità si provveda a segnalare". "Mi dispiace - ha aggiunto - per altra povera gente con le stesse difficoltà ma se uno viene direttamente da te ha il dovere di doverlo fare, di farlo in coscienza". "Ritengo - ha poi concluso Mastella - che una delle capacità dei politici è quella di fare qualcosa per chi ne ha bisogno, sempre mantenendosi all’interno della legalità che è stato il motto che ha sempre guidato me e moglie".

Ma meno dell'Idv "E in ogni caso - ha concluso Mastella - ho segnalato meno io degli amici dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale. Io ho fatto 26 segnalazioni, i loro consiglieri regionali 27. Devo dire che gestisco uno strano sistema di potere, molto generoso". 

Lonardo interrogata È durato circa un’ora l’interrogatorio di Sandra Lonardo, indagata nell’ambito dell’inchiesta sull’Arpac. La signora Mastella, accompagnata dai suoi legali, non ha incontrato i giornalisti e si è intrattenuta nel Palazzo di Giustizia di Napoli per l’interrogatorio di garanzia con il gip, Anna Laura Alfano. Secondo quanto si è appreso il verbale è stato aperto e il presidente del Consiglio Regionale della Campania ha chiesto più tempo per esaminare le carte e così spiegare puntualmente ciò che le viene contestato.

Ghedini: accuse inconsistenti "Conosco da molti anni Clemente Mastella ed ho sempre avuto modo di apprezzarlo anche come avversario politico. Le accuse che gli vengono mosse, nel totale silenzio di una sinistra garantista solo per sè stessa e che aveva condiviso per molti anni con lui le scelte politiche nazionali e territoriali, appaiono del tutto incongrue ed inconsistenti e non potranno che concludersi con un pieno riconoscimento della sua estraneità".

Lo afferma in una nota Niccolò Ghedini, deputato del Pdl e avvocato del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

 

 

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