Applausi alla squadra, fischi ai tifosi

Il cappottone blu (molto elegante, per la verità) di Edoardo Garrone, finalmente, ha portato fortuna! Presente, il vicepresidente vicario (che strana definizione fra familiari...), seduto fra due belle donne, la sua Anna e Monica Mondini, Edoardo finalmente si è goduto la prima vittoria casalinga dopo tante attese.
In verità ha dovuto sopportare anche un deludente striscione che attaccava la presidenza e quel tanto chiacchierato Guastoni, con parole non degne di una sana e corretta tifoseria (come è quella blucerchiata), anche perché questo Guastoni, nell’affare bresciano proprio non c’è mai entrato ed ha ragione Garrone senior quando dice che si può criticare allenatori, giocatori, direttori sportivi, ma non persone che operano nell’azienda petrolifera ed hanno la stima assoluta del presidente. Comunque, la rapidità organizzativa dell’ufficio stampa blucerchiato (Marangon e Gamba sono stati pronti a farlo togliere, rapidamente, ottima scelta) e la vittoria hanno allontanato eventuali ulteriori contestazioni.
Applauditissimo il colbacco, caro a Putin e alla Russia della rivoluzione, indossato da Marco Semino, sceso dai «meno 17» di Novi, per assaporare questa vittoria. Si è «invaghito» (calcisticamente parlando, ovviamente) di Obiang di cui ha detto: «Mi ricorda Vieira... Quello dell’Inter, ricordate?».
Così, come il suo inseparabile Andrea Meneguzzi, per una volta in libera uscita dalle belle signore, ha approvato il modulo tattico (si fa per dire) di Iachini. Sceso dalla sua sontuosa villa novese anche il professor Chiappuzzo, oltre ottant’anni di collo di pelliccia (da vero borghese), più interessato ai gol (anche quelli mancati) di Pozzi, che alle primarie della sua amica (o nemica?) Marta Vincenzi. Così come Gianni Plinio, lui senza pellicciotti, finalmente contento del successo e propenso a credere più alle primarie blucerchiate, fra Marta e Roberta, entrambe tifose blucerchiate. Sembra abbia sussurrato al suo amico Graziano: «Fatele combattere per le primarie calcistiche, avrete migliori risultati...».
Anche Franco Pronzato, grande tattico, ha apprezzato Iachini, ma solo per un tempo: «Più continuità - ha detto - e poi quanta paura nel finale di partita!». Finalmente anche per il vicepresidente Fabrizio Parodi è arrivato un pomeriggio di felicità: «Mi pare - ha detto - che i nuovi acquisti siano piuttosto bravi.

Il centrocampo mi è molto piaciuto: ma perché, mi chiedo, c’è tanto accanimento contro la società, anche per piccole situazioni? Chi lo stimola? Chi lo alimenta? Non si potrebbe vivere più serenamente, permettendo alla squadra di giocare meglio e fare risultati»?
Già, ma chi spinge a questo accanimento? Forse coloro che volevano ancora Palombo in squadra? O coloro che avevano preparato lo striscione offensivo? Parodi, manager attento e conoscitore del mondo sportivo, ha ragione. Meno accanimento, più risultati. Una politica da seguire...

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