Apre per un mese il primo negozio per il sesso sicuro

(...) che è il segno che ciò che un tempo era scandaloso oggi è normale».
Giusto. Così si entra, ci si guarda in giro come in un negozio qualsiasi, con le commesse giovani e carine che ti dicono «se ha bisogno chieda pure». Come in un negozio normale si fruga tra gli scaffali alla ricerca delle novità, gli «undici azzurri» in edizione limitata, quelli aromatizzati all’ananas, gli extralarge per chi vuole impressionare la partner, i «pleasure max hot con effetto calore» (ma sarà tanto bello?). Insomma si fa finta di niente, si compra, si esce. Ma un residuo dei rossori di una volta, a ben vedere, si coglie: nei libri sparsi qua e là come a nobilitare il tutto, a costo di mischiare autori effettivamente arditi come Sade e Manara ad austeri filosovietici come Hikmet.

E anche la disinvolta commessa al momento di spiegare i vantaggi dell’easy form «che è più largo all’inizio, poi si stringe, poi si allarga di nuovo in cima, insomma si indossa con più facilità» parte professionale ma poi si ferma, inciampa, la voce le si spezza. Ma forse, chissà, è solo un colpo di tosse...

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