Con gli archi e il Syndicate una «Messa» per Zawinul

Si sapeva che la serata inaugurale della stagione di Aperitivo in Concerto, al Teatro Manzoni di Milano, avrebbe avuto aspetti dolorosi. Non è facile passare da un concerto previsto con Joe Zawinul protagonista a un concerto in memoria di Joe Zawinul scomparso due settimane prima. Si è apprezzata l'assenza di un encomio verbale sul palcoscenico, essendo bastate le pregevoli note critiche del direttore artistico Gianni Gualberto sul programma di sala. Forse si poteva evitare la tristezza di una tastiera vuota illuminata in scena, e dell'incipit di My People, intonato all'inizio, che ha rinnovato lo strazio dei quattro musicisti superstiti del Syndicate di Zawinul. Ma è arduo giudicare, e inutile.

Diciamo piuttosto che il Syndicate senza Zawinul e l'Absolute Ensemble diretto da Kristjan Jarvi si sono armonizzati bene fra loro, secondo il progetto ideato dal grande compositore defunto, e hanno eseguito con vigore la sua musica. Nell'Ensemble si è posto in bella evidenza un quartetto d'archi.

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