Arcigay al Family-day? Giro (Forza Italia): «Chiara provocazione»

«Arcigay e Famiglie Arcobaleno aderiscono al Family Day?- afferma Francesco Giro, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia-. Se non è una provocazione, allora altro che Dico, vogliono la piena equiparazione con il matrimonio tradizionale». «Alla Regione Lazio proporremo nuove misure in favore della famiglia» annuncia l’assessore Marco Di Stefano, vicesegretario nazionale dell’Udeur. «Chiederemo a Veltroni il patrocinio e un chiaro sostegno all’evento» dichiara Dino Gasperini, capogruppo Udc al Comune.
Sale a Roma la temperatura politica in vista del «Family Day» in programma a San Giovanni il 12 maggio, e contemporaneamente si affolla la piazza. Dopo il ministro Clemente Mastella, dall’Udeur annuncia la partecipazione con un folto seguito Marco Di Stefano: «Se Marrazzo promuoverà iniziative sulle unioni di fatto simili al ddl Bindi-Pollastrini, noi contro-proporremo una serie di misure a sostegno delle famiglie tradizionali, specie per quelle indigenti». Il Ministro per la famiglia, Rosy Bindi, sarà il grande assente. Incerto il ministro Fioroni, conferma l’adesione invece l’Arcigay di Roma: «Verremo con genitori, figli - spiega il presidente Fabrizio Marrazzo - Formeremo una delegazione».
«La piazza è aperta a tutti, a San Giovanni nessuno alzerà steccati, a differenza di piazza Farnese - replica Giro - Ma se le associazioni omosessuali parteciperanno al Family Day senza pregiudiziali polemiche o pretestuose, i nostri timori saranno confermati: il movimento punta alla piena equiparazione giuridica delle coppie gay e del matrimonio fra uomo e donna. Lo avevamo detto, avevamo ragione». Quanto alla richiesta di patrocinio avanzata dall’Udeur a Veltroni, Giro si dichiara «assolutamente convinto» che il sindaco lo darà: «Non vedo come possa fare diversamente dopo averlo concesso per piazza Farnese. Il patrocinio dovrebbe, però, a mio avviso, darlo anche Marrazzo, visto che alla Regione Lazio è tuttora in vigore la legge Storace del 2001 a sostegno della famiglia. Ci adopereremo in questa direzione».
Per il capogruppo di Fi al Comune, Michele Baldi, la decisione di Veltroni sarà una scelta «strumentale e opportunistica, da perfetto equilibrista fra Udeur e sinistra estrema». Dino Gasperini preannuncia dal canto suo una «corposa mozione» dell’Udc per chiedere al sindaco il patrocinio al Family Day e il sostegno pratico: «La presenza dei vigili, e tutti gli altri servizi, Ama, ecc, concessi all’Arcigay. Se dovesse dire no, vorrà dire che avrà fatto una scelta». Il manifesto del Family Day porta la scritta: «Ciò che è bene per la famiglia è bene per il Paese». Nessun riferimento esplicito ai Dico, nessuna dichiarazione antigovernativa.

Ma il segretario regionale e senatore Udeur Maurizio Calvi non esita a sottolineare le implicazioni politiche della giornata: «È evidente, che a pochi giorni dalle amministrative, il Family Day assume rilevanza politica. Se dovessero contarsi, per ipotesi, due milioni di persone? Significherebbe la sfiducia del Paese per il Governo».

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