Come arredare casa (anche) con l’idrogeno

Come arredare casa (anche) con l’idrogeno

Freddo fuori, caldo dentro. Ma con la botta di gelo che stiamo vivendo in questo periodo, mantenere calde le case significa consumare parecchia energia, con buona pace delle emissioni di CO2 tanto nocive per l'ambiente. Ma c'è una novità, presentata a KlimaHouse 2012: H2ydroGEM, innovativo sistema per produrre energia elettrica e termica che usa l'idrogeno come combustibile e quindi a emissioni zero. Sembra un miracolo, ma dietro si sono 10 anni di ricerca che l'azienda novarese leader nel settore del riscaldamento e raffrescamento sostenibile, Giacomini spa, ha condotto col Politecnico di Milano e l'Università di Ginevra per risolvere un problema che sembrava insormontabile: come immagazzinare con fonti rinnovabili l'energia termica per utilizzarla quando serve? Stoccandola in un serbatoio sotto forma di idrogeno con l'unica emissione in atmosfera del semplice e innocuo vapore.
Risparmiare energia nell'uso di ogni tipo di elettrodomestico di casa è l'obiettivo su cui sono concentrate ormai tutte le aziende produttrici, ma il 20% in meno di consumo rispetto alla classeA+++ è un risultato eccezionale, come quello ottenuto da LG con la lavatrice della serie Direct Drive, la prima a consentire un bucato di 12 kg senza uscire dalle dimensioni standard. Grande come una normale lavatrice permette di lavare coperte, piumoni e copriletti. Non bastasse, col sistema Smart Diagnosis, la lavatrice comunica via smartphone direttamente con il centro assistenza, senza uscite inutili del tecnico e con conseguente risparmio di benzina, sua, e di denaro, nostro (1.200 euro). Mentre Samsung propone i modelli con ecobubble, che fanno risparmiare detersivo.
Sfruttare l'energia solare fra le mura domestiche è l'altro imperativo. Ecco il Solar charging table, presentato da Panasonic nel 2011 e presto in commercio, tramite la griglia centrale di cui dispone può ricaricare con sistema induttivo cellulari, computer portatili e tablet: entrati in casa diventerà automatico lasciare i nostri gadget tecnologici sul tavolo invece di farli penzolare da ogni presa elettrica delle stanze con tutto il loro groviglio di fili. E se le appendici tecnologiche senza le quali non viviamo rimangono a secco in situazioni e luoghi dove l'energia non è disponibile? Si risolve con Orange Joos, il dispositivo a energia solare grande come un foglio A4 che ridà la carica a ebook, mp3, macchine fotografiche e nintendo, pesa un po' più di un chilo, ma vale la pena di svuotare la borsa di cianfrusaglie e fargli posto (100 dollari). Anche un'intera postazione di lavoro può viaggiare con noi. Si tratta di Yill, disegnato dal tedesco Werner Aisslinger per Younicos: un modulo per stoccaggio di energia elettrica- pure bello da vincere il Red Dot design award 2011 per la qualità del disegno- che garantisce un'autonomia di tre giorni grazie alla batteria di litio-titano. E dopo? Dopo si ricarica con una presa di corrente o, meglio ancora, grazie a una fonte di energia rinnovabile.
Ma è il settore delle luci domestiche a energie rinnovabili quello ad essere più ricco di proposte. A firma del paladino del Greendesign, il geniale Ross Lovegrove (autore degli alberi solari con cui Vienna sta attuando un programma pilota per sostituirli ai tradizionali lampioni) è il Tunnel Solare per Velux, una lampada a luce naturale che utilizza i raggi del sole convogliandoli dal tetto all'angolo di casa che preferiamo, garantendo anche nelle giornate nuvolose la luce di una lampadina di 60 watt (circa 800 euro).

Luci da tavolo, ma anche una scelta vasta e divertente di illuminazioni per esterni, sfere, cilindri per terrazzi e giardini ed elementi decorativi per balconi sono le proposte della linea Solvinden di Ikea, che utilizzano Led ricaricabili alla luce diretta del sole (da 19 euro). Le più poetiche? Le Paper light proposte da Yanko Design, sottili e leggere come un foglio di carta, accumulano energia svolazzando al minimo soffio d'aria per restituirla come delicata luce d'atmosfera.

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