Arrestato l’assassino del diciassettenne romeno

Alessia Marani

Preso. Si è arreso ai carabinieri dopo avere chiamato lui stesso il 112 e avere minacciato il proposito di suicidarsi. «Sì, va bene. Venitemi a prendere sennò mi butto giù da un ponte dell’autostrada». Fuori di sé, sotto choc, Nicolae Cucos, romeno, classe 1962, parla con l’operatore dell’Arma per sette lunghissimi minuti. Quanto basta ai militari di Palestrina che gli danno la caccia da giovedì sera per «agganciarsi» alla sua cella telefonica, individuare con esattezza il suo nascondiglio e piombargli addosso. «Ho agito per difendermi - ha subito incalzato l’uomo di fronte al magistrato della Procura di Tivoli Marco Mansi, una volta portato in caserma -, Marius mi ha preso alle spalle, io mi sono girato e ho affondato il coltello». Nicolae, in Italia da otto anni, è accusato di avere ucciso in un raptus d’ira Marius Silviu Cristoiu, diciassettenne figlio della compagna, Vasilika Cristoiu, 32 anni, anche lei gravemente ferita. Una tragedia familiare alle porte di Roma consumata la sera della Festa della Repubblica nel cortile dell’abitazione della coppia, una casa di campagna a San Cesareo. Tutto accade intorno alle nove. Nicolae rincasa dopo avere visto degli amici. Ad attenderlo fuori al portone c’è Marius. «Mi è spuntato da dietro - dirà l’uomo -. Mi ha aggredito e io ho reagito». Una versione tutta da verificare. Fatto sta che lo straniero estrae un coltello a serramanico, colpisce per ben cinque volte il ragazzo all’addome. Marius piomba a terra in un lago di sangue. Accorre la madre, richiamata dalle urla. Ma Nicolae, che ha anche bevuto, è ormai incontenibile. Una furia cieca che si accanisce anche contro la donna, raggiunta da tre coltellate. È l’inferno. I vicini avvisano i carabinieri. Agli uomini della prima gazzella arrivata sul posto non rimane che chiamare il 118 e lanciare la segnalazione di ricerca: Nicolae è scappato a bordo della sua Clio. Marius viene trasportato d’emergenza all’ospedale di Frascati, Vasilika al pronto soccorso del Policlinico di Tor Vergata. Il ragazzo morirà la mattina successiva, la mamma ne avrà per almeno 40 giorni. Un uomo violento Nicolae, con precedenti per rissa e maltrattamenti.
«A Roma - spiega il tenente Michele Meola, che ha coordinato le ricerche - ha un fratello.

Sapevamo che non poteva essere lontano, attorno al suo covo, un casolare abbandonato tra le campagne di Zagarolo e San Cesareo, c’erano già un centinaio di uomini pronti al blitz». Cucos è ora a Rebibbia. Dovrà rispondere alle accuse di omicidio volontario e lesioni gravissime.

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