RomaBerlusconi ci mette la faccia. E lo fa con entusiasmo, non certo con coraggio. Perché scommettere sulla bellezza e sul fascino del nostro Paese non è un atto di audacia ma un ragionamento di buonsenso. Ed è così che nasce il primo spot con un Cavaliere in primo piano che snocciola dati confortanti e suggerimenti allettanti. Il turismo è da sempre la nostra risorsa più redditizia. Lunica industria che non può essere delocalizzata. Altro che globalizzazione!
Lhic et nunc del nostro turismo riparte dal presidente Berlusconi che diventa testimonial di prestigio per una campagna pubblicitaria promossa dal ministero del Turismo insieme con lEnit. È la prima volta che un presidente del Consiglio diventa attore di uno spot televisivo. Berlusconi fa da battistrada ma è difficile che altri possano osare altrettanto. Anche perché dalla sua il premier ha numeri che potrebbero tranquillamente parlare da soli. «Più di 100mila chiese e monumenti, 40mila dimore storiche, 3.500 musei, 2.500 siti archeologici e più di mille teatri. Lo sapevi?» chiede Berlusconi rivolgendosi direttamente al pubblico che si sintonizzerà sui canali della Rai nei prossimi mesi. «Approfitta delle tue vacanze - conclude Berlusconi - per scoprire lItalia che ancora non conosci, questa magnifica Italia da scoprire e da amare».
Scopo principale di questo spot, come di tutta lattività promozionale che il ministro Michela Brambilla sta portando avanti in questi mesi, è quello di far passare il messaggio che in Italia non esistono soltanto le grandi città darte e le mete tradizionali di villeggiatura. Lofferta turistica, semmai, è la più vasta e variegata che si può trovare sul mercato mondiale. E sono le cifre a dimostrarlo.
Nel 2010 il numero di turisti stranieri in Italia è aumentato del 2,5 per cento (fonte Organizzazione mondiale del turismo), con una crescita della spesa dell1,1 per cento. I turisti stranieri hanno staccato a favore del sistema Italia un assegno di oltre 29 miliardi di euro, con un saldo positivo della bilancia dei pagamenti turistici di 8,8 miliardi (fonte: Banca dItalia). E questo in virtù del fatto che sul suolo italiano trova albergo il cinquanta per cento dei beni culturali monitorati dallUnesco (il 75 per cento dellintero patrimonio europeo). E adesso, grazie alle nuove «mode» delleno-gastronomia e del turismo ambientale e sportivo, questo flusso di visitatori può ancora aumentare.
Detto questo, il turismo nel Belpaese parla soprattutto italiano: i turisti nostrani superano, infatti, il 70 per cento del totale. Un trend da invertire al più presto per riportare il nostro Paese ai fasti (turistici) di un passato che sembra lontanissimo.
Lo spot del premier verrà poi «oscurato» nel mese di campagna elettorale che precede le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio. Per poi riprendere in vista dellestate.
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