Arval, a Wind il primo canone elettrico

Con la consegna dei primi veicoli elettrici alla società di telecomunicazioni, avvenuta a Roma presso la Filiale Citroën, alla presenza dell'assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma, si è concretizzata la perfetta sinergia tra domanda e offerta di mobilità elettrica.
Le due city car zero-emission noleggiate da Arval andranno ad incrementare il parco auto della società di telecomunicazioni per interventi operativi dei tecnici nel centro storico di Roma, dando concretezza agli accordi siglati a fine 2010 tra la società del gruppo Bnp Paribas e Citroën per la proposta in noleggio a lungo termine di veicoli elettrici.
Arval, che si configura come pioniere dell'offerta di mobilità elettrica per le aziende, incontrando in Citroën un interlocutore «pronto» lato prodotto, ha trovato in Wind non solo un'azienda all'avanguardia nella scelta di una mobilità zero-emission, in coerenza anche con il suo approccio «people oriented», ma soprattutto una conferma importante che la mobilità elettrica può funzionare.
E può rappresentare una soluzione ideale per le aziende che hanno esigenze di mobilità urbana oppure di brevi percorrenze giornaliere e che, viste le caratteristiche del prodotto, possono ricaricare comodamente i veicoli durante la loro permanenza in azienda, grazie al collegamento ad una semplice presa di corrente.
«Quella della mobilità elettrica - dice Paolo Ghinolfi, ad Arval - è solo l'ultima delle sfide che Arval ha deciso di cogliere in tema di sostenibilità, in coerenza con il proprio percorso di responsabilità sociale di impresa, avviato nel 2005 con il lancio del progetto Ecopolis: un percorso virtuoso di crescita economica e sviluppo sostenibile che ha portato l'azienda ad integrare in ogni aspetto del proprio business temi quali il rispetto per l'ambiente e l'attenzione alle tematiche sociali».

«La consegna dei primi due veicoli elettrici a noleggio - conclude Ghinolfi - è per noi un importantissimo segnale che dimostra come la mobilità elettrica sia ormai una delle formule di mobilità aziendale del presente e non più solo una visione del futuro. È sufficiente crederci, ed Arval ci crede».