NapoliCi mancavano pure i pirati in una Napoli divorata dalla criminalità e dalla camorra. Due sere fa, un imprenditore e un suo amico, sono stati rapinati mentre si trovavano a bordo di uno yacht. Mai successa una cosa del genere, nelle acque del Golfo. È accaduto nelle acque di Posillipo, davanti a Palazzo Donn'Anna, dove, tre malviventi, armati di una pistola e una mitraglietta, sono arrivati a bordo di un gommone. Con la loro imbarcazione hanno speronato il potente e superlussuoso motoscafo, «Manò Marine 38,50 Sport», da 12 metri, valore, oltre 200mila euro. Poi larrembaggio: il proprietario del Manò, titolare di una concessionaria d'auto e l'amico sono stai costretti a consegnare gli orologi, i portafogli con varie carte di credito e documenti, oltre 1300 euro e 4 telefonini. «Gentilissimi» i banditi (uno probabilmente straniero), hanno fatto indossare un salvagente a testa alle loro vittime e li hanno buttati in mare. Poi sono fuggiti con il gommone e il «Manò Marine»: in pochi secondi sono spariti come nel nulla. Le due vittime sono state salvate poco dopo da un paio di canottieri del circolo Posillipo che si stava allenando poco distante dall'abbordaggio.
La Capitaneria di Porto di Napoli ha diramato una foto del motoscafo a tutti i colleghi della penisola. L'ipotesi è che l'imbarcazione sia stata portata in un paese straniero. Il Capo reparto operativo della Capitaneria di Porto napoletana Francesco Cammarota, parla di «rapina anomala che non ha precedenti a parte qualche furto notturno di fender» ormeggiati nei porticcioli turistici del golfo.
Duro l'allarme lanciato da Pippo Dalla Vecchia, ex velista e presidente del Circolo Savoia. «Il mare è diventato ormai una sorta di Far West, dove ognuno fa quello che vuole. Ormai nel golfo di Napoli si replica ciò che accade nelle strade».
carminespadafora@libero.it
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