Venezia - Il signor "Stakanov" non lavora negli uffici dei ministeri i cui impiegati sono tra i più "cagionevoli" di salute, il dato emerge da una ricerca dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre, che però non mette sotto accusa l'intero settore settore del pubblico impiego, perché non dappertutto le assenze sono così elevate. Nel 2006 i giorni medi di assenza per malattia nel pubblico impiego sono state 11,54. Tra gli operai metalmeccanici del settore privato 9,6. Tra i più "cagionevoli" i ministeriali (14,31 giorni di assenza). I più "stakanovisti" gli occupati nelle Regioni a Statuto Speciale (7,31 giorni di assenza). Costo complessivo a carico dello Stato poco più di 4 miliardi di euro.
Sono i risultati più significativi dell’elaborazione fatta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre su dati della Ragioneria Generale dello Stato. Se nei ministeri l’assenza media è stata di 14,31 giorni, nelle scuola si è toccata una punta di soli 9,66 giorni e tra i dipendenti delle Regioni a statuto speciale e le province autonome le assenze per malattia sono state 7,31. Poco più di 13 giorni, invece, si sono toccati nei Corpi di polizia (13,31) e nelle Agenzie fiscali (13,11); 12,95 giorni di malattia si sono avuti tra i dipendenti della Presidenza del Consiglio, 12,73 nelle Regioni e nelle Autonomie locali, 12,69 negli Enti non Economici, e 12,40 nella Sanità. In coda a questa singolare classifica troviamo i lavoratori degli Enti di ricerca (11,38) e di seguito la Scuola e le Regioni autonome.
Le assenze costano 4 miliardi Secondo la stima effettuata dalla Cgia di Mestre nel 2006 la spesa per queste assenze ha superato i 4 miliardi di euro. Precisamente 4,064 miliardi. Le più sostenute sono state quelle a carico della Sanità che ha toccato 1,164 miliardi di euro e la Scuola dove le assenze sono costate 1,076 miliardi di euro. "Questi dati - commenta il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - sgombrano il campo da tutta una serie di luoghi comuni che ingiustamente investono il pubblico impiego.
Quindi non è vero che sono troppi e che non lavorano. Caso mai il problema è la loro cattiva distribuzione e i livelli di efficienza che non sono sempre imputabili ai singoli lavoratori ma alla cattiva organizzazione degli uffici".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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