Il ruggito di Leopardi, basta alle “quote razza”. Le parole della settimana

Il ruggito di Leopardi, lo schwa non è maturo, il neocolonialismo capitalista contro Indiana Jones, in America basta alle “quote razza”, che succede in Russia? Una diciassettenne uccisa è il fallimento dell'intera società

Il ruggito di Leopardi, basta alle “quote razza”. Le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web. Di seguito alcune delle notizie più cliccate della settimana rivisitate e corrette.

Il ruggito di Leopardi

Il 29 giugno di duecentoventicinque anni fa nasceva Giacomo Leopardi, è vissuto, ha scritto e alla fine non è mai morto, due secoli e un quarto a far vibrare i nostri timpani e a far stupire le nostre pupille con quelle parole che scavano nel profondo dell'anima, fra le paludi dell'umano e i cieli sterminati dell'infinito, tante etichette sul povero Conte Leopardi, nessuna adatta, come ogni vero artista ancora oggi, pure con tutta l'acqua che abbiamo fatto scorrere sotto il ponte della sua poesia in pochi l'hanno capito davvero, basterebbe rileggersi l'Infinito per capire il senso dell'arte, dell'umanità, della vita, ma leggerlo davvero, con la libertà di chi lo sceglie, bisognerebbe essere orgogliosi d'essere italiani anche solo perché è esistito Leopardi.

Lo schwa non è maturo, è marcio

E invece, a proposito di giovani che si lasciano conquistare dalla propaganda del capitalismo a stelle e strisce, uno studente ha usato lo schwa alla maturità, quell'insopportabile segno che inquina di ideologia persino la grammatica e che vorrebbe convincerci che è un'ingiustizia se nelle grammatiche esistono i generi maschile e femminile, egalitarismo in stadio terminale e intanto le trombe del potere raccontano questo gesto come fosse una grande sfida al sistema, quando è esattamente ciò che il potere vuole, basterebbe usare la saggezza che ci arriva dal passato, da un passato lontano quanto la nostra lingua, per capire che tutta questa ideologia è semplicemente lontana dalla più elementare e biologica verità.

Il neocolonialismo capitalista contro Indiana Jones

In pochi prestano attenzione, ma quello che succede in America oggi è l'ago della bussola che indica i passi del nostro prossimo futuro: un professore americano, Gerry Canavan, sul Washington Post analizza Indiana Jones e ci dice che quella letteratura lì si ispira a Flash Gordon e Zorro e quindi è razzista e coloniale, il motivo è semplicemente che l'eroe è bianco, ma i veri colonialisti sono questi poteri capitalisti che dalla stessa America che fino a 158 anni fa aveva la schiavitù per razza vogliono insegnare al mondo come si fa a non essere razzisti, eccola la nuova ideologia che vogliono imporre con le loro piattaforme e i loro media per renderci sempre più ebeti, se esistesse una pillola per svegliarsi da questo incubo probabilmente dovrei comprarla da una di queste multinazionali americane che hanno creato l'incubo.

In America basta alle “quote razza”

Ma ogni tanto la bussola vira un po' più distante dalla catastrofe e qualcuno anche in America si accorge che sono andati troppo in là, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che la razza non potrà essere più usata come fattore di valutazione per le ammissioni all'università, la follia woke aveva spinto a una specie di “quote rosa” basate sulla razza per le quali essere bianchi sembra una colpa dalla quale non ci si può riscattare.

Che succede in Russia?

Noi ci perdiamo dietro agli schwa e alle etichette che con le nuove ideologie ci mettiamo come prodotti dentro a un supermercato – chissà, magari qualcuno prima o poi ci porterà alla cassa – e intanto fuori dal giogo mediatico si ridefiniscono gli equilibri e i poteri, come in Russia, giochi di troni, di carri armati e di materie prime, azioni da qui incomprensibili, ci raccontano troppa poca parte della commedia – o della tragedia - perché possiamo capirne la trama, stiamo a guardare, come spettatori in un teatro che non parla la nostra lingua.

Una diciassettenne uccisa è il fallimento dell'intera società

Aveva solo diciassette anni, non aveva ancora iniziato ad essere maggiorenne e già il filo delle Moire si è spezzato, tagliato dalla crudeltà assassina che abbiamo consentito di attecchire nel cuore di un altro ragazzino – poco importa che fosse originario dello Sri Lanka - questo è accaduto a Primavalle, una ragazzina uccisa con la lama di un coltello da cucina e indicibile crudeltà e poi lasciata in un carrello della spesa vicino a un cassonetto, demoni potenti si impossessano dei cuori quando la mente sa che la pena non è

certa, questo è solo caos, la vendetta non può riportare in vita Michelle, ma la giustizia deve salvare tante Michelle che rischiano lo stesso terribile destino, una diciassettenne uccisa è il fallimento dell'intera società

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