Formigoni: "Ecco il nostro movimento che starà nel centrodestra"

L'ex governatore Roberto Formigoni: "Mi hanno scelto come consulente"

Formigoni: "Ecco il nostro movimento che starà nel centrodestra"
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Presidente Roberto Formigoni, quindi fonda un nuovo partito?

"Non ne ho nessuna intenzione. Ce ne sono già troppi e l'Italia ha bisogno di tutto, ma non di quello".

E quindi cos'è questo "Movimento per un'Italia migliore", costituito nello studio notarile Olivares di Milano e di cui lei è presidente onorario?

"Abbiamo dato vita a un movimento politico".

Che differenza c'è?

"Molta. Il nostro obiettivo primario è fornire contributi al legislatore e alla società".

Che tipo di contributi?

"Contributi di carattere culturale, sociale e politico".

Sempre alla politica si torna. Magari qualcuno di voi si presenterà alle elezioni dentro altri partiti".

"Per gli aderenti che lo volessero, ovviamente la strada delle candidature è aperta".

Parlando di movimenti, sono 50 anni da quando, anche allora a Milano, nacque il Movimento popolare di cui lei fu tra i fondatori e che con Comunione e liberazione recitò un ruolo nella contesa politica.

"Eravamo cattolici e dunque era naturale il nostro impegno nella Democrazia cristiana per sbarrare la strada al Partito comunista. Il segretario della Dc Benigno Zaccagnini parlò di un milione di voti".

Grandi numeri.

"Anche oggi il nostro movimento può contare su un bacino di 700mila aderenti".

Come nasce tutto questo?

"Dall'Efei che si occupa di formazione professionale con 700mila piccole e medie imprese e dall'Esaarco, confederazione di operatori dell'agricoltura, artigianato e commercio con imprenditori, lavoratori e dirigenti che operano in campo sindacale per la sicurezza sul lavoro".

E ora l'hanno chiamata per sbarcare in politica.

"Mi hanno chiesto di essere il loro consulente per scegliere il nome e stilare lo statuto, organizzare convegni, dibattiti e proposte legislative".

Ma le hanno anche offerto di guidare il movimento.

"Ho scelto di essere il presidente onorario e che a proseguire la strada fossero il segretario politico Filippo Fordellone, medico a Tor Vergata e docente del Master in Tutela della salute e il vice Daniele Gregorio Scalise".

Di cosa vi state occupando?

"Abbiamo scritto 75 contratti nazionali per regolare i rapporti tra aziende e lavorati".

Ottimo, ma immaginerà che tutti si chiedono a quando il rientro in politica.

"Noi vogliamo una legge che porti la formazione nelle scuole, fin dalle elementari. Tutti questi morti sul lavoro sono una tragedia intollerabile".

Giustissimo. Ma il ritorno in politica? Con chi?

"L'orizzonte è solidamente all'interno del centrodestra".

Parlando di lavoro, pensa di poter prendere voti anche a sinistra?

"Sicuramente. E soprattutto tra i tantissimi astenuti. Già in molti a Milano hanno cominciato a contattarmi"

Il baricentro è Milano?

"Abbiamo rappresentanti e sedi in tutte le regioni".

Quindi centrodestra?

"Legga l'articolo 3 del nostro Statuto: il Movimento si fonda sul rispetto della dignità della persona, sulla centralità della famiglia naturale, sul principio di sussidiarietà, sulla solidarietà, sulla giustizia sociale e sulla libertà responsabile".

Un partito conservatore?

"Un movimento. Nel perimetro culturale e politico del centrodestra democratico, promuovendo un'azione politica orientata alla tutela delle radici culturali dell'Europa, alla valorizzazione delle autonomie territoriali, al rafforzamento della coesione nazionale e al sostegno di una società libera, giusta e pluralista".

Quindi liberale.

"Leggo lo Statuto: il Movimento si ispira ai principi dell'economia liberale, fondata sulla libertà d'iniziativa, sulla tutela della proprietà privata, sulla libera concorrenza e sulla responsabilità individuale, integrati da strumenti di equità e coesione".

La scuola?

"Difende la libertà educativa e la parità tra scuole pubbliche e paritarie".

Immigrazione?

"Promuove una gestione ordinata e regolata dei flussi migratori, contrastando l'immigrazione illegale e favorendo l'integrazione degli immigrati regolari".

Sembra proprio un partito.

"Nei partiti non si conta nulla. Qui si discute e si partecipa. Per questo piacerà; c'è voglia di politica, ma di quella vera".

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