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Birò, l'elettrico Made in Italy che piace all'estero

Due terzi degli ordini del veicolo cittadino a 4 ruote prodotto da Estrima sono destinati all'export

Birò, l'elettrico Made in Italy che piace all'estero

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I veicoli elettrici danno la scossa al mercato della mobilità in Europa. Gli ordini raccolti per Birò, il veicolo cittadino realizzato dall'italiana Estrima, sono cresciuti da 458 unità nel 2021 a 504 nel 2022 pari a un incremento del 10%. Dopo Francia e Olanda, il mezzo a 4 ruote prodotto a Pordenone quest'anno è sbarcato anche in Grecia e Germania rispettando così il piano di sviluppo comunicato nella fase di quotazione in Borsa. Estrima quindi continua a espandersi nel mercato straniero che oggi è arrivato a rappresentare i due terzi degli ordini di Birò. Particolari soddisfazioni arrivano dalla Francia dove grazie alla recente apertura del primo store nel cuore di Parigi e la fornitura di oltre 50 Birò a un operatore di sharing a Marsiglia, è stata registrata una robusta crescita degli ordini pari a +76% rispetto all’anno precedente.

Nuove soluzioni di mobilità: noleggio e sharing

Procedono positivamente i numeri delle vendite anche in Italia dove gli ordini hanno registrato un incremento del 38% grazie agli investimenti commerciali effettuati a Milano e all’avvio dell’offerta di soluzioni di mobilità come il noleggio e lo sharing (servizio Birò Share). Le iniziative di sharing avviate lo scorso anno nell’isola di Procida e nel comune toscano di Peccioli hanno infatti visto un notevole successo in termini economici e di apprezzamento da parte degli utenti. Questo nuovo modello di business, testato sul mercato in anteprima in Italia sarà presto proposto da Estrima anche sui mercati esteri.

Un veicolo condiviso sostituisce cinque di proprietà

"Con Birò siamo presenti in diverse città europee e miglioriamo la qualità della vita dei cittadini, con un prodotto che consente una mobilità a impatto zero", ha commentato il Presidente di Estrima, Matteo Maestri, "ad oggi sono molte le città europee con servizi di sharing mobility e diventeranno sempre di più, soprattutto perché un veicolo in sharing ne può sostituire cinque di proprietà.

Mi preme infine sottolineare che la crescita sia avvenuta nonostante uno scenario internazionale condizionato dal conflitto bellico in Ucraina che sta influenzando tutte le società produttrici sull’approvvigionamento dei componenti elettronici”.

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