L'accoglienza iniziale è fredda, ma non per la temperatura esterna. Piuttosto mite, per la gente del posto, visto che siamo nel cuore dell'Irpinia. Quando Gianfranco Rotondi mette piede a piazza Castello, a ridosso del centro storico di Avellino, feudo di Ciriaco De Mita ma non solo, i fischi aumentano. E la contestazione di Sinistra critica, Prc e Fiom-Cgil, si dirige verso il ministro per l'Attuazione del programma, ideatore del nuovo format di comunicazione dell'esecutivo, «Governinforma». Slogan, striscioni, trecento manifestanti. Ma il leader Dca non si scompone, accetta la sfida. Va vicino alle transenne, si becca qualche insulto, poi invita un paio di loro a entrare dentro, visto che «siamo qui non per fare una passerella, né un comizio, bensì per ascoltare la gente». E così, dinanzi a una sala con oltre duemila presenti, sul palco del Teatro Gesualdo saliranno pure un rappresentante della Fiat di Pomigliano d'Arco (Napoli) e della Fma di Pratola Serra (Avellino). Sta proprio qui lo spirito della campagna itinerante del governo, giunta alla quinta tappa, dopo Viterbo, Treviso, Bari, Imperia. Ovvero, confronto diretto con i cittadini, al di là, se possibile, degli schieramenti.
Dentro, prendono man mano la parola i sottosegretari (Alberti Casellati, Buonfiglio, Crosetto, Viespoli) e i quattro ministri: Roberto Maroni (applauditissimo il suo intervento di chiusura), Altero Matteoli, che invita a riprendere il cammino sulle infrastrutture, visto che «l'Italia è una sola e sarò contento solo quando i treni superveloci arriveranno pure a Palermo», Mara Carfagna, che rivendica il provvedimento sullo stalking e si prende i complimenti di Vladimir Luxuria, l'ex parlamentare del Prc, invitata da Rotondi. Intanto, arriva la telefonata del premier, collegato da Arcore. Si chiude con il buffet a base di caciocavallo, soppressata, stuzzichini con tartufo nero, vino doc.VLM
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