Balotelli spara a salve in centro

Il calciatore nerazzurro scarica una raffica di colpi con una pistola giocattolo in compagnia di tre amici. Una signora chiama la polizia. SuperMario si è scusato con gli agenti. Nessun reato

Balotelli spara a salve in centro

Milano - La signora, sentita una raffica di colpi, si è subito affacciata alla finestra sgranando gli occhi. Quindi ha chiamato il 113 trafelata: «Correte presto ci sono quattro africani che stanno sparando in strada». Dalla centrale operativa è partita subito la segnalazione a una volante che, arrivata sul posto, ha individuato lo sparatore folle: Mario Balotelli. Proprio lui il calciatore. Che si è subito scusato per la marachella, cavandosela poi senza altre conseguenze: i colpi erano a salve e l’arma aveva il tappo rosso e quindi non vietata.

È l’ultimo di una serie di episodi che ha reso Mario Barwuah Balotelli, 20 anni ad agosto, figlio di genitori ghanesi, famoso come irrequieto adolescente, oltre che come attaccante talentuoso. Dal suo esordio a 17 anni, con doppietta già alla seconda partita, ha subito cortocircuitato l’informazione, mettendosi in mostra per le sue stravaganze e i suoi litigi con il suo ex allenatore José «Mou» Mourinho, con i tifosi avversari e anche i suoi. Fino a assurgere a caso nazionale per la sua «non convocazione» ai Mondiali. Poi la figuraccia azzurra ha rubato spazio a qualsiasi evento e anche Supermario è entrato nell’anonimato. Poi una breve apparizione sulle cronache il 22 giugno per la prova di maturità sostenuta insieme al compagno di squadra Davide Santon in una scuola di via Padova dove, jeans, maglietta e giacca di pelle ha svolto il tema sulla musica nella società contemporanea.

Un’altra settimana di silenzio e poi ecco il botto. Anzi i botti. Perché Balotelli, giusto per non farsi mancare nulla ieri alle 18.30, domenica calda e assolata, con la maggior parte dei milanesi fuori per il fine settimana e l’altra metà davanti al televisore per i Mondiali, ha trovato modo di balzare agli onori della cronaca come fantomatico pistolero. «Correte presto quattro ragazzi con la pelle nera stanno sparando come matti» urlava al telefono una residente di Repubblica, piazza centrale di Milano dove si affacciano importanti alberghi, tra cui il fascinoso «Principe di Savoia» dove le camere in offerta partono da 300 euro.

La signora era molto precisa nello specificare come i giovani fossero scesi da una Audi nera con la ruote gialle su cui erano poi risaliti. Qualche istante e l’auto con i quattro ragazzi, una Audi R8 per la precisione, veniva fermata nella vicina via Panfilo Castaldi dove gli agenti individuavano con facilità il «pistolero»: Mario Balotelli. In breve tutto era chiarito: si trattava della riproduzione di una pistola del tutto simile, anche nei materiali, a una vera che spara facendo solo dei gran botti. In libera vendita e altrettanto libero porto, a patto conservi il tappo rosso sulla bocca della canna, proprio per non essere scambiata per un’arma vera. Esattamente come quella del calciatore. Quindi alla fine sembra non abbia commesso reato.

Tanto che i poliziotti se ne sono andati senza prendere provvedimenti, dopo aver identificato l’attaccante, che si è scusato più volte per il trambusto, e i suoi tre amici: un italiano, un cittadino del Camerun e uno del Ghana, tutti ventenni.

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