La Banca Popolare di Milano vive ormai da tempo in una situazione dincertezza. La presa di posizione della Banca d'Italia desta ulteriore preoccupazione. Quella che per un lungo periodo è stata, nei confronti del sistema delle piccole e medie imprese, la banca di riferimento, appare come caduta in una fase d'impasse. Ciò è la conseguenza di un clima reso incandescente, da scontri, incomprensioni e posizioni conflittuali, spesso pregiudiziali, che hanno agitato in quest'ultimo periodo il vertice e le rappresentanze sindacali. Ciò che ci preoccupa è la difesa di una parte del patrimonio economico e cooperativo della città. Vogliamo esprimere le apprensioni più nette per la situazione. La BPM costituisce uno dei principali riferimenti per le politiche del credito alle aziende artigiane e alle piccole e medie imprese. Una delle realtà cooperative, nata per sostenere lo sviluppo economico, che ha saputo essere sempre punto di riferimento per queste realtà. L'auspicio è che l'assetto interno dell'Istituto mantenga e rafforzi la presenza della banca nella realtà milanese con una governance che garantisca la natura della Banca.
È necessario allora pensare al futuro con una progettualità che metta al centro il bene comune della banca senza limitarne le prospettive.Marco Accornero Segretario Unione Artigiani
Massimo Ferlini Presidente Compagnia delle Opere
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