Piero Pizzillo
«Unicredit Banca» (già Credito Italiano), per aver proceduto allapertura forzata della cassetta di sicurezza di due clienti, è stata condannata al pagamento di 15 mila euro a favore degli stessi (con laggiunta di 6000 euro di spese legali), nonchè alla pubblicazione del dispositivo della sentenza su quattro quotidiani, in quanto, avendo violato lobbligo di riservatezza e segretezza, ha procurato ad essi i dei danni, sia esistenziali che allimmagine. Un giusto risarcimento, sostiene il giudice Michele Marchesiello, presidente della sesta sezione civile del tribunale, che ha emesso il provvedimento, dichiarando illegittima loperazione (apertura forzata) disposta dalla banca. Unoperazione che nel caso specifico colpisce una persona nota, Silvio Eric Mele, investito di unincarico di rilevanza particolare, quale presidente del comitato dei promotori della costituenda Banca di Genova.
La vicenda ha inizio nel novembre del 99 quando Silvio Eric Mele e la madre, titolari di una cassetta di sicurezza presso il Credito Italiano ricevono una raccomandata dalla sede genovese del Credito Italiano (assistito dallavvocato Waldemaro Flick), con cui si chiede il pagamento del canone per il 1997. Eric Mele il 6 dicembre risponde daver pagato per ben due volte, e allega fotocopie delle relative quietanze. Passano i mesi, anzi gli anni, e il 12 febbraio del 2002 la banca comunica che la cassetta è stata forzata, alla presenza di un notaio e il contenuto messo in un deposito. Eric Mele senza perder tempo chiede spiegazioni alla banca, facendo presente che la procedura di apertura era stata attivata illegittimamente e senza la prescritta intimazione, ma ottiene dai funzionari del Credito Italiano solo le «scuse», con lofferta in omaggio, a titolo di risarcimento, di due volumi della «collana» della banca (possiamo immaginare la risposta del Mele)». A questo punto scende in campo lavvocato Giuseppe Ciminoe, legale dei due, chiedendo la dichiarazione dellillegittimità delliniziativa (apertura forzata), il risarcimento del danni esistenziale e allimmagine, e la pubblicazione della sentenza (istanze tutte accolte dal giudice).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.