da Milano
Tutto secondo la tabella di marcia per la fusione tra Bpvn e Bpi che lavorano alla creazione del Banco Popolare. A parlare è il presidente di Verona-Novara, Carlo Fratta Pasini, specificando come la nuova supercooperativa vaglierà accordi con gruppi assicurativi sia nel ramo Danni sia in quello Vita. La ricerca inizierà «tra gli attuali partner dei due gruppi per poi estendersi eventualmente ad altri soggetti» anche se «la tendenza» è individuare un compagno di viaggio «unico per il settore Danni e uno per il settore Vita, perché sono due comparti che fanno cose abbastanza diverse fra loro». Quello attuale rimarrà tuttavia «un anno di transizione», ha proseguito Fratta Pasini rimandando ai prossimi mesi quando il matrimonio sarà a regime (la fusione sarà efficace dal 1 luglio). Attualmente sia Bpi sia Bpvn hanno accordi con il mondo assicurativo: in particolare Lodi lavora con Unipol (partner di Reti Bancarie) e con la britannica Aviva mentre Verona-Novara è affiancata da Fonsai e Cattolica. La compagnia assicurativa guidata da Ezio Paolo Reggia, prima in procinto di fondersi con Bpvn, ma che ha poi stretto un asse industriale con Popolare di Vicenza. Fratta Pasini ha quindi ribadito che, in quanto cooperativa, per il nuovo Banco il voto capitario è «una certezza assoluta e un principio basilare per la nostra identità». «Loperazione rappresenta una soluzione interessante e innovativa, avremo il tempo di spiegarla ai soci di entrambe le parti e agli operatori specializzati», ha proseguito il banchiere: le assemblee sono in agenda a marzo, dove però potrebbe riaffiorare il malessere del territorio verso il «tasso di lodigianità» del nuovo istituto già manifestatosi allultima assise per il reintegro di Divo Gronchi al vertice di Bpi. Lo schema scelto è quello della governance duale ma tutti i poteri operativi saranno concentrati nelle mani dellattuale amministratore delegato di Bpvn, Fabio Innocenzi mentre Fratta Pasini sarà alla presidenza del consiglio di sorveglianza.
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