Barça, grande lezione di calcio Mou fa ancora pentire Moratti

L’Inter torna a casa con due soli gol sul collo. Il Barcellona, senza Messi e Ibrahimovic, dà lezione di calcio agli uomini di Mourinho, primo tempo favoloso, accademico, magistrale dei catalani, due gol, il primo di Piquet, il secondo di Pedro Perito risolvono la faccenda ma il gioco offerto dai campioni d’Europa ha mortificato le ambizioni eventuali degli interisti, battuti non soltanto nel risultato. L’Inter sbaglia ancora la prova della verità, l’esame internazionale contro un grande club, in un grande stadio. La sconfitta non muta il suo viaggio in Champions ma dovrebbe servire alla bava di Mourinho per ridurre presunzioni e arroganza. Il suo progetto è ancora a livello embrionale, se dobbiamo parlare dell’Europa, quando nel finale il bell’omo di Setubal ha richiamato Milito per far entrare Quaresma si è capito che le sue chiacchiere stanno a zero, contano i fatti, contano gli uomini. La sua propaganda va bene tra gli ignoranti, intendo coloro che non sanno, l’Inter ha una storia antica nella coppa più importante e non è certo la prova “leggendaria” come qualche romantico sprovveduto aveva etichettato la vittoria di Kiev (fortunosa), a far cambiare la cifra di questa squadra disegnata dall’allenatore portoghese. Peccato per Moratti che continua ad investire, ad accontentare allenatori di ogni dove e si ritrova a uscire mortificato da appuntamenti che hanno visto la squadra di suo padre segnare pagine illustri del calcio mondiale.
L’Inter non ha sbagliato partita ma ha dovuto affrontare la squadra campione d’Europa e campione di Spagna.

Adesso aspetta il Rubin Kazan, potrebbe bastargli un piccolo risultato ma non è il caso di fare i conti perché in coppa la squadra non è la stessa che stravince in campionato. L’Italia è un territorio di conquista, ma quando si arriva a Chiasso o a Mentone la musica diventa un’altra. Alla prossima, speriamo bene.

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