Bargnani ha rimesso in rotta Azzurra

Adesso non veniteci a chiedere un giro di chiglia sotto la nave dei pentiti dopo la vittoria dell'Italbasket davanti ai 14.000 spettatori dello Yad Elihau di Tel Aviv. Quello che dicevamo dopo la caduta all'esordio di Bari, proprio contro Israele, non cambia per una partita giocata bene da una squadra che sente il braccio di Pianigiani, così come Istriceddu ha sentito quello di Trecciolino per la gloria della Tartuca nella notte senese del Palio, quando in tanti stuzzicavamo Ferdinando Minucci per aver lasciato andare in mare aperto, fra pirati gambadilegno, l'allenatore allevato in casa, aiutato a crescere e poi ceduto in parte alla Nazionale dopo 4 scudetti consecutivi.
Il grande capitano della Mens Sana che non è mai andato a vedere Azzurra, proprio per lasciare il cielo libero al principino della Lupa, per non far insorgere i soliti noti, faceva dell'ironia sul pessimismo generale, ma invitava anche ad essere pazienti perché, come capitò ad Ettore Messina nel primo viaggio del 1992, un incubo diventato argento europeo nel 1997, ci vuole tempo perché i giocatori capiscano che in città è arrivato un nuovo sceriffo, uno che ci ha messo la faccia sempre anche se in giro vedeva sorrisini ironici, scoprendo che metà dei giocatori convocati non era idoneo per una ribalta europea anche di seconda fascia.
Minucci in questi giorni si diverte a deviare il raggio laser su altre avversarie italiane: «La vera favorita è Milano che ha fatto uno squadrone, noi di Siena giocheremo per arrivare fra le prime quattro, siamo dietro Roma e Treviso». Lo diceva accarezzandosi il naso che perdeva il bel disegno stampa senese. Non è vero che la nuova Siena sarà così facile da domare, ma certo l'aria era strana, anche se adesso questa vittoria di Tel Aviv rimette a posto un paio di cose importanti: avere un eccellente allenatore non serve se tutti non remano dalla stessa parte, se non si alza un muro protettivo.
Aver vinto con Israele non vuol dire ancora qualificazione, ma se domani a Bari si regoleranno i conti con la Lettonia e se il 23 agosto a Vantaa batteremo di nuovo la Finlandia allora tutto potrà decidersi la notte del 26 quando a Bari arriverà il Montenegro che è primo nel girone e sembra inattaccabile, ma con altre tre vittorie si potrebbe davvero trovare il giardino fra le migliori seconde classificate ed infilarsi subito nell'europeo in Lituania senza dover aspettare il ripescaggio dell'anno prossimo con una sola chiave per la stanza del tesoretto.
Bargnani ha giocato, finalmente, da capo branco, Belinelli dopo aver capito che i tormentati anni Nba fra Golden State e Toronto lo hanno cambiato dentro in peggio, togliendo persino parabola al suo tiro (4 su 23 da 3 nella serie) che qui sembrava delizioso, si è messo al servizio del gruppo, ha attaccato con il meglio che adesso ha nel repertorio.

Con questi due una fedele guardia armata, lasciando fuori o a sedere chi proprio non è pronto. Qualificarsi per la Lituania sarebbe un sollievo, ma a Pianigiani speravamo di dare, come movimento, giocatori migliori anche se lui li difende tutti e a tutti chiede di avere fiducia.

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