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Bari, omicidio truccatrice: arrestato l'ex fidanzato

Chiuse le indagini sull'omicidio di Anna Costanzao, la truccatrice degli artisti uccisa nella notte tra il 10 e l'11 luglio. In manette Alessandro Angelillo, proprietario di una ferramenta, ex compagno della vittima. Aveva anche tentato il depistaggio su Facebook

Bari, omicidio truccatrice: 
arrestato l'ex fidanzato

Bari - Omicidio volontario. Conquesta accusa gli agenti della squadra mobile della questura di Bari hanno arrestato Alessandro Angelillo, 35 anni, ex fidanzato di Anna Costanzo, la truccatrice degli artisti della Fondazione Petruzzelli di Bari uccisa nella notte tra il 10 e l’11 luglio scorso nella sua casa nel rione barese san Girolamo. All’uomo, titolare di un negozio di ferramenta, la polizia ha notificato un provvedimento di custodia cautelare in carcere firmato dal gip di Bari Anna Polemio su richiesta del pm inquirente Gaetano De Bari.

Quell'addio La vittima aveva 50 anni, due matrimoni alle spalle e un mese prima del delitto aveva troncato la relazione con Angelillo. Nei confronti di Angelillo, la polizia ritiene di aver raccolto un "forte quadro probatorio" costituito da intercettazioni telefoniche e ambientali e da accertamenti tecnici compiuti sui movimenti dell’uomo. Questi - secondo l’accusa - entrò nell’abitazione di Costanzo prima che la vittima rincasasse e, dopo averla uccisa, mise in atto azioni di depistaggio.

Il depistaggio A cominciare dal messaggio apparso la notte del delitto sulla bacheca di Costanzo su Facebook nel quale l’assassino scrisse, usando gli account impostati sul notebook (che poi rubò) della donna, che Costanzo aspettava a casa tre uomini conosciuti poco tempo prima. Il messaggio venne "postato" per la prima volta da un amico della vittima alle 2.44 dell’11 luglio. Secondo il medico legale che eseguì l’autopsia, la donna fu uccisa tra le 3 e le 4 di notte. Sul letto poi - sempre secondo le indagini - l’assassino dispose tre preservativi, uno dei quali scartato ma non usato. Il cadavere della donna fu trovato riverso sul bordo della vasca da bagno con il busto all’interno della vasca (che era vuota e non aveva il tappo), nudo dalla vita in giù. Sul capo una ferita sanguinante, le labbra erano tumefatte e nel lavandino c’era del nastro da imballaggio appallottolato, utilizzato per imbavagliare la vittima. Nel bagno e in camera da letto furono trovate tracce di sangue, fatto questo che fa ipotizzare alla polizia che vi fu una colluttazione tra la vittima e il suo assassino.

Il procuratore L’indagine sull’omicidio della Costanzo "è il classico processo indiziario da film durante il quale sono stati raccolti validissimi risultati dal punto di vista investigativo". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Bari, Antonio Laudati. Secondo Laudati, a carico di Angelillo vi sono una "costellazione di indizi, un fortissimo movente passionale, la particolare personalità dell’indagato e le modalità di ricostruzione dei momenti immediatamente precedenti e successivi il delitto". Il procuratore si è soffermato anche sulla vittima affermando che Costanzo era "una donna moderna a cui tutti volevano bene, era una donna libera, evoluta, una grande lavoratrice che entrava in relazione con tutti". Sul presunto assassino ha invece detto che ha una "personalità particolare, ha frequentato prostitute, ha insidiato moltissime donne tra cui una ex fidanzata che lo ha denunciato facendo scattare nei giorni scorsi un provvedimento di interdizione nei suoi confronti per stalking".

L'intercettazione "Sì ero lì le ho dato un ceffone". È l’11 luglio del 2009 quando Angelillo si fa scappare questa affermazione. Parla con una zia in una sala d’attesa della questura di Bari dove attende di essere ascoltato dalla polizia. Nella stanza una microspia registra la conversazione. Si scopre che l’uomo è stato nell’abitazione della sua ex fidanzata, Anna Costanzo, la notte del delitto. L’uomo nel corso dell’interrogatorio negherà questa circostanza e offrirà una diversa versione dei fatti che gli investigatori ritengono oggi di aver smontato attraverso gli accertamenti tecnici compiuti dalla scientifica e dalla polizia postale, ottenendo dal giudice il provvedimento d’arresto per omicidio premeditato.

L’uomo, che ha 33 anni, è stato arrestato stamattina da agenti della sezione omicidi della squadra mobile. Quando gli è stato notificato il provvedimento restrittivo ha detto ai poliziotti: "State sbagliando, non ho fatto nulla".

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