Colti sul fatto, con i grossi pennarelli indelebili ancora in mano. Un ragazzo e una ragazza, minorenni e italiani ma non residenti a Milano (hanno 17 e 14 anni) sono stati sorpresi dagli agenti del Nucleo decoro Uubano, in servizio in abiti civili, a imbrattare con scritte e disegni un muro posteriore della basilica di San Lorenzo che dà sul parco delle Basiliche. I due writer, che per sporcare la Basilica hanno utilizzato dei grossi pennarelli indelebili, sono stati denunciati in base all'articolo 639 del codice penale e multati secondo l'ordinanza vigente, con un verbale di 450 euro. Lo ha annunciato il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che da anni si batte per diffondere la cultura dei "muri puliti".
"Un atto stupido e incivile - ha commentato De Corato - doppiamente da censurare visto che si accanisce ancora una volta contro un monumento simbolo della Milano romana e paleocristiana. Il che rende sempre più necessario fermare questo scempio prevedendo per quel luogo forme più restrittive di tutela, come richieste dallo stessa parroco don Augusto Casolo. Esiste, a tal proposito, un preciso progetto, nato su richiesta di monsignor De Scalzi nel luglio 2005, di cui mi sono fatto carico in qualità, allora, di assessore ai Lavori pubblici, e avallato dalla Soprintendenza ai Beni archeologici della Lombardia, dalla Soprintendenza provinciale per i beni artistici e storici e dalla Soprintendenza ai Beni ambientali e architettonici di Milano. La soluzione, del costo di un milione e quattrocentomila euro, consiste in una cancellata telescopica interrata studiata per proteggere la Basilica, con un impatto visivo minimo durante il giorno. Di fronte a episodi reiterati di degrado non vedo altra soluzione".
Dall'inizio dell'anno anno sono già 57 le sanzioni da 500 euro anti-imbrattamenti, di cui 32 inflitte dalla polizia municipale, grazie all'azione dei 18 agenti del Nucleo decoro urbano, e il resto dalle forze dell'ordine. E da quando è stata costituita la speciale task force del Comune sono 51 i writer rinviati a giudizio, di cui la metà circa è minorenne.
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