da Milano
Quasi 400 laboratori disseminati in Italia effettuano ben 25mila esami genetici allanno con estrema disinvoltura e senza alcun controllo. Negli Usa il test viene confezionato addirittura a distanza. Una busta, un francobollo con un po di saliva da analizzare e il risultato arriva via e-mail. Va a ruba anche il «nicotest», che rivela se una persona è in grado di fare un corso per smettere di fumare.
Nel mondo si assiste a una proliferazione incontrollata dei test genetici, ormai si richiedono per i motivi più disparati: individuare malattie rare, motivi legali o anche per curiosità, come accade a chi richiede un test del Dna per essere sicuro della paternità di un bebè. Inoltre, i test genetici disponibili per diagnosticare malattie genetiche sono migliaia e nessuna nazione è in grado di dare risposta a tutto. Così ogni anno viaggiano per il mondo ben 18mila campioni biologici scambiati tra i vari Paesi per effettuare una diagnosi molecolare. E tra uno spostamento e laltro i campioni e i relativi risultati rischiano di essere intercettati oppure scambiati con facilità. Si pone dunque un grosso problema di privacy , di qualità e di sicurezza dellesame effettuato dal singolo laboratorio che ora dovrebbe essere risolto con lintervento dellOcse. LOrganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha infatti fissato alcune regole fondamentali a cui dovranno uniformarsi i singoli Stati.
Innanzitutto, i test genetici dovranno essere sempre prescritti da un medico e il risultato dello stesso inviato al medico referente del paziente. Inoltre dovranno essere somministrati allinterno dei sistemi sanitari dei Paesi: dunque niente più test effettuati da laboratori non accreditati privati. Nella somministrazione dei test genetici andranno rispettati gli standard legali, etici e professionali che dovranno essere prescritti solo quando cè la reale necessità. Il consenso informato al test deve costituire la norma e dovrà essere ottenuto in linea con gli standard legali, etici e professionali. Ogni test genetico effettuato, inoltre, devessere accompagnato da una consulenza pre e post test. Le informazioni genetiche personali devono essere protette e rese sicure dalle leggi sulla privacy.
Le linee guida, approvate dallOrganizzazione serviranno dunque a uniformare procedure e qualità dei test attraverso due vie: la certificazione di qualità dei laboratori tramite organismi esterni e lattribuzione ai soli genetisti della possibilità di eseguire analisi del Dna, cosa che ora possono fare anche biologi o patologi.
Il documento è corposo e complesso e viene spiegato da Giuseppe Novelli, genetista delluniversità di Tor Vergata e uno dei due membri italiani della commissione che ha redatto le linee guida. «Nel testo si ribadisce che tutti i test genetici vanno prescritti e poi spiegati da un genetista - puntualizza Novelli - inoltre il paziente deve essere informato al momento del consenso su validità e accuratezza dellanalisi. LOcse raccomanda anche di legiferare contro i test ritenuti inutili».
In effetti, la richiesta dei test genetici è altissima e il numero dei laboratori è in forte ascesa, ma non esistono censimenti ufficiali.
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