L'ultimo show è costato caro all'Inter. Lunedì il giudice sportivo ha multato il club nerazzurro con un'ammenda di 15mila euro per i cori razzisti dei suoi tifosi nei confronti di Mario Balotelli. Il fattaccio è avvenuto durante la sfida di domenica sera a San Siro col Chievo Verona. La Curva Nord già verso la fine del primo tempo alternava il tifo a slogan contro l'ex attaccante dell'Inter passato al Milan da due settimane. Ma è esplosa contro SuperMario nell'intervallo, mentre sul maxischermo scorrevano le immagini della giornata tra cui quelle di Balo milanista al Cagliari. É scattato un «non ci sono negri italiani» seguito da altri insulti. Il presidente Massimo Moratti lunedì ha stigmatizzato il comportamento dei supporter, dicendosi «rammaricato». Ma non è bastato a evitare la sanzione. E i cori razzisti dei supporter stanno costando caro alle società. Dall'inizio del Campionato 2012-2013 sono già dodici le ammende comminate a club di serie A (dal conteggio ufficiale della Fgic mancano le ultime due settimane, dunque va aggiunta almeno la multa dell'Inter) per un totale - a metà campionato - di 133mila euro. Le multe sono toccate per tre volte a Juventus e Atalanta, poi Roma, Lazio, Inter e Udinese e in Coppa Italia a Verone e Bologna (martedì 5 febbraio).
Nel Campionato precedente il giudice sportivo aveva colpito dieci club per un totale di 277mila euro di multe. Un fenomeno quindi che non da il minimo segno di pentimento da parte delle «curve».
Ora il Comune intende scrivere una lettera - potrebbe coinvolgere anche l'Anci per renderlo da subito un appello nazionale - per proporre alla Federazione di lasciare al territorio le multe pagate dai club locali. Un sistema per aprire un «circolo virtuoso, da un'azione negativa ne può nascere una positiva che educa a non commettere lo stesso errore e, in un certo senso, eviterebbe alle squadre di pagare meno in futuro». E Milan e Inter già interpellate dall'assessore allo Sport Chiara Bisconti sono ovviamente d'accordo. Solo il club nerazzurro lo scorso campionato ha versato circa 97mila euro in sanzioni per cori ultrà. Invece, è l'idea dell'assessore, quelle risorse «possono implementare iniziative anti-razzismo che il Comune sta già mettendo in campo o farne nascere di nuove, penso a tanti tornei tra ragazzini italiani e di seconda generazione o tra le varie nazionalità che vivono già a Milano».
Il Comune ha già annunciato che in estate si terrà un quadrangolare all'Arena nel nome di Arpad Weisz, il tecnico ungherese di origine ebrea che allenò Inter e Bologna e fu deportato ad Auschwitz, dove morì nel 1944. In campo i baby calciatori delle squadre giovanili, loro e gli spettatori a margine del match «potranno partecipare a eventi e dibattiti in cui spiegheremo chi era Weisz».
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