Batte tutti gli atenei l’università virtuale dei genovesi sul web

Batte tutti gli atenei l’università virtuale dei genovesi sul web

Basta con i biglietti attaccati nelle bacheche e sui muri della facoltà. Per trovare alloggio, libri usati da vendere o acquistare, e cercare informazioni gli studenti scelgono internet e, soprattutto, Facebook. In quello che si può definire il fenomeno sociale del momento - uno strumento web pensato per rimanere in contatto con amici e conoscenti, e condividere con loro contenuti - sono molti gli studenti che hanno deciso di aprire gratuitamente un gruppo relativo al proprio ateneo. E la piazza virtuale dell'università degli studi di Genova, con i suoi 2 mila 400 iscritti, svetta in testa alle classifiche dei gruppi accademici italiani. Superiore a gran parte degli altri atenei e poco al di sotto del popoloso «La Sapienza» di Roma.
L'istituzione genovese nello spazio virtuale di Facebook conta infatti un numero di iscritti superiore all'antica università «Alma mater studiorum» di Bologna, che ne ha appena un terzo. Lo stesso per Pisa, Parma e Torino, che raggiungono appena i cinquecento iscritti. Tra gli atenei della capitale, «Roma Tre» supera quota quattrocento, mentre «Tor Vergata» non raggiunge il centinaio. Così come l'università di Perugia e la sede milanese della Cattolica.
Gli studenti di Genova hanno risposto con prontezza al richiamo di Facebook: «È un mezzo molto comodo - raccontano -, ormai lo utilizzano quasi tutti e scambiarci informazioni è diventato semplicissimo». Loro è stata l'idea di aprire l'area autogestita e loro è il compito di animarla quotidianamente. All'interno dei gruppi ci sono appositi spazi dove inserire appuntamenti interessanti, siti internet e indirizzi utili, oltre a una bacheca dove ognuno più inviare messaggi. Sono proprio questi strumenti di dialogo a fare il successo del gruppo, che diventa così anche il veicolo semplice, immediato e gratuito per invitare alle serate universitarie, segnalare le iniziative dell'ateneo reperite sul sito ufficiale, cercare un alloggio in città o vendere e acquistare libri usati. «Molti sono anche i messaggi di studenti erasmus - aggiungono - che chiedono magari informazioni su come raggiungere le numerose sedi arrivando dall'aeroporto».
Anche le facoltà hanno poi scelto la strada dell'autonomia, creando sottogruppi riservati agli studenti dei diversi corsi. Particolarmente accesa è la competizione tra i gruppi di economia e di giurisprudenza, che vedono al momento la prima facoltà in testa con quasi trecento iscritti sui duecento della sede di via Balbi. Sul podio architettura, con oltre trecento iscritti, mentre il neonato gruppo di lingue - che nel titolo ha abbandonato gli idiomi accademici per il dialetto, con «facoltà di lingue a Zena» - in pochi giorni di vita ha già raccolto un centinaio di iscritti.
Curioso, infine, il gruppo degli ex residenti della casa dello studente di corso Gastaldi.

All'interno, i messaggi di decine di studenti che alloggiavano in quegli spazi e che si sono così ritrovati per caso, oggi, alcuni sposati e con figli a carico. E rievocano lì, nella bacheca virtuale, i bei tempi andati.

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