Il belga eguaglia De Vlaeminck. Agli italiani restano i dispetti

Dall'Inferno al paradiso: lui sa come si fa. Lui è Tom Boonen, 31 anni, idolo belga che domenica scorsa ha scritto una delle pagine di sport più belle vincendo per la quarta volta in carriera la "regina delle classiche", la Parigi-Roubaix, eguagliando il record di Roger De Vlaeminck, che per 34 anni è stato il solo a potersi fregiare del titolo di "monsieur Roubaix”.
Dall'Inferno al paradiso: lui sa cosa significhi. Lui è Tom Boonen, iridato a Madrid nel 2005, il giovane belga diventa in un amen un'icona per gli sportivi del suo Paese. Acclamato, glorificato, inseguito: il ragazzo non regge il peso della popolarità e lascia il Belgio.
Residenza a Montecarlo, il copione è già scritto: soldi, belle donne, auto potenti, vita notturna e champagne, vita a duecento all’ora, quando invece l'attività di ciclista richiede una condotta da seminarista. Finisce nel vortice del piacere, ma comincia a non piacere più: vince, ma non più come prima. Finisce anche nei pasticci, un paio di volte (nel 2008 e nel 2009: due stop duri e dolorosi), per questioni di cocaina. Problemi su problemi. «Ora però è tornato a casa, in Belgio, dai suoi genitori, ed è assieme a una bravissima ragazza, con la quale sta mettendo su casa: questa è la vittoria più bella e più importante di Tom. E' lì che ha davvero vinto», racconta con gli occhi lucidi Patrick Lefevre, che di Tom non è solo il team-manager, ma è ormai una sorta di fratello maggiore.
Chimatelo "monsieur Roubaix", come Roger De Vlaeminck. Tornado Tom Boonen è tornato, e l'ha fatto domenica scorsa, sulle strade dell'Inferno del Nord con un capolavoro che per molti critici non era nelle sue corde. Lui che può anche aspettare la volata, sceglie invece un'azione solitaria iniziata quando al traguardo mancano addirittura 56 chilometri.
Alle sue spalle, a 1'39", il francese Turgot che ha preceduto (ma ha davvero preceduto? Dal fotofinish l'ex aequo è la cosa più logica) Alessandro Ballan, al terzo podio in carriera nell'Inferno del Nord. Settimo Tosatto, undicesimo Luca Paolini. Ritirato Filippo Pozzato, protagonista di un episodio con Ballan che ha fatto e farà discutere.
«Ho capito che era il giorno giusto per fare qualcosa di speciale, ho provato ed è andata bene - dirà nel dopocorsa lo sportivo più popolare del Belgio, che oggi può vantare 5 Harelbeke, 3 Gand-Wevelgem, 3 Fiandre, 4 Roubaix -. Questo successo è per Lore, la mia fidanzata: non è potuta venire perché si sta occupando lei dei lavori nella nostra nuova casa».
Per noi italiani c'è il terzo posto di Alessandro Ballan, che smorza le polemiche su quanto successo con Pozzato: «Ero appena rientrato su Boonen e Pippo, ed ero senza fiato, sapevo che dietro avevo il mio compagno di squadra Hushovd e Filippo voleva che io tirassi. Non potevo…»
Ed è proprio così: Boonen se ne va alla chetichella (prima con il compagno Terpstra, poi da solo) in un momento in cui erano con lui anche i nostri due eroi. Il vicentino chiede il cambio al trevigiano, mentre il belga guadagna qualche metro. Sembra di sognare, ma è realtà. Pozzato che dovrebbe solo avere gli occhi per Boonen, si perde in dispettucci da provincia. Perderà la gara, e non solo quella. Su twitter Pippo commenterà: «Se vediamo come è andata la gara, posso dire di essere stato un cogl..., ma ora è facile parlare ...

Potrei giustificarmi con scuse, ma io ho gli attributi e mi assumo sempre le mie responsabilità! Quindi grazie a tutti per i complimenti. Grazie a tutti per le critiche e grazie a tutti perchè senza di voi non si parlerebbe di Pozzato. Buona notte a tutti". Non servono altri commenti.

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