Come è bello guardare Milano dalla cabina di un dirigibile

Volare in dirigibile sopra Milano. Potrebbe sembrare una storia d’altri tempi, invece è pura attualità. E, nell’era dell’elettronica e di Internet, la cosa, in un certo senso, fa scalpore. Anche perchè non capita tutti i giorni di salire su un bestione lungo 40 metri, che galleggia nell’aria grazie a un’«imbottitura» di duemila metri cubi di elio, si muove fino a raggiungere gli 85 km orari, spinto da un paio di motori da 80 cavalli l’uno e manovrato da un pilota brevettatissimo. Il resto lo decide il vento. L’occasione per fare un giro su un moderno erede degli Zeppelin e dei Norge è l’arrivo in Europa, dopo un’assenza di 12 anni, di «Spirit of Safety», uno degli aerostati della casa americana di pneumatici Good Year, per un tour che toccherà venti nazioni del Vecchio continente. Qui nel Belpaese avrà il doppio scopo di seguire, ovviamente dall’alto, il Giro ciclistico d’Italia e promuovere al contempo una campagna per la sicurezza stradale rivolta ai più piccoli, all’arrivo di ogni tappa della corsa rosa, in collaborazione con la Polizia stradale (le informazioni sul sito www.goodyear.it). Il bestione giallo-blu ci attende all’Aeroporto di Milano, presso l’Aeroclub di Bresso, in mezzo al grande spazio erboso lungo la pista. Dopo un breve briefing informativo, usciamo in campo aperto. Sono una decina gli uomini dello staff impegnati con le funi a tenere ferma e stabile l’aeronave, in attesa di salire nella cabina vetrata grande più o meno come l’abitacolo di una Panda. Siamo quattro in tutto, compreso, ovviamente, il pilota, Florian, di passaporto inglese, con tanto di divisa e galloni che infondono sicurezza. Cuffia in testa e cinture allacciate e via! Il bestione ci mette dieci secondi a sollevarsi da terra. E lo fa con leggerezza e docilità. Poi, con un’impennata decisa, si butta verso l’alto, silenzioso, senza scosse. Il cielo non è limpido e il vento è debole. Meglio così. A circa 500 metri d’altitudine Florian mette i motori al minimo, e il dirigibile diventa docile e silenzioso come una mongolfiera. Sembra di essere su una sedia a dondolo sul ponte di una barca a vela. Ma la sensazione - credeteci! - è di estrema sicurezza. Sarà senz’altro merito di Florian. Tutt’attorno è silenzio e luce. E intanto, davanti a noi, giusto sopra il serpentone colorato della tangenziale Nord, si apre il sipario dello skyline di Milano, ormai punteggiato di grattacieli (e di gru) quasi come una qualsiasi città americana. Duomo a parte, ovviamente. Ancora un paio di giri, per scattare qualche foto, e si comincia la discesa, per rientrare alla base.

«Spirit of Safety» volteggerà sopra Milano fino al 3 maggio. Poi si sposterà a Torino, per partecipare - a modo suo - al Giro (dell’Unità) d’Italia. E darci di nuovo appuntamento sopra i cieli della Madonnina a domenica 29 maggio. Per salutare la maglia rosa.

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